Da un po’ di tempo sono sulla bocca di tutti. I Confidi vengono da più parti individuati come il possibile tramite fra il mondo economico e produttivo in crisi e le banche indotte dai disastri finanziari a stringere i cordoni della borsa. Del resto è quello che i Confidi fanno da sempre: mettere d’accordo mondo delle imprese e istituti di credito, cercando forme di finanziamento di reciproca soddisfazione e, insieme agli enti locali, mettendo la propria garanzia sul credito.

Il Cofim, Consorzio Fidi Modena, raggruppa oltre mille imprese medio-piccole, quelle che fanno l’ossatura dell’economia provinciale e costituisce un osservatorio privilegiato sulla situazione economica reale e sui suoi possibili sviluppi.
Andreina Demetri, Vicepresidente del Consorzio, spiega la situazione. Partendo dai dati allarmanti.
“Il difficile momento economico che stiamo attraversando viene da uno scenario di profonda crisi finanziaria internazionale e da sempre più bassi livelli di crescita. Gli effetti passano da quelli scenografici – crisi dei mutui sub-prime, fallimenti delle banche americane, crolli delle borse – al peggioramento dell’economia reale, in particolare nel nostro tessuto produttivo e nella quotidianità delle nostre imprese. Siamo già di fronte a cali degli ordini e dei fatturati, all’allungamento e alla sofferenza del ciclo dei pagamenti, ai problemi occupazionali”.
Le imprese in questa fase avrebbero bisogno di sostegno.

“Nel momento in cui diventa più necessario poter accedere al credito, si verifica la situazione esattamente contraria, con crisi di liquidità del sistema, scarsa fiducia a livello interbancario e, inevitabilmente, qualche contrazione negli affidamenti e inasprimento delle condizioni.
In questa fase sta avendo un nuovo risalto il ruolo dei Confidi, da sempre supporto indispensabile per il consolidamento e lo sviluppo delle imprese.
Il Governo sta mettendo in campo strumentazioni ad hoc nel campo della garanzia, costituendo un fondo speciale finanziato dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Esso andrà ad aggiungersi all’esistente Fondo Centrale di Garanzia per le pmi, attualmente gestito dal Mediocredito Centrale, che dovrebbe confluire nel nuovo Fondo per la Finanza d’impresa. Non mancano interventi a livello regionale, come un recente protocollo d’intesa fra Regione Emilia Romagna, confidi regionali, banche e Unioncamere, per facilitare l’accesso delle imprese al credito di gestione”.

Questo a livello di sistema dei Confidi. A Modena la situazione qual è?
“Il Cofim integra questa strumentazione finanziaria con la propria azione territoriale vicina alle imprese, in collaborazione con le banche e gli enti locali.
A fianco della garanzia essa si sostanzia nell’azione diretta di abbattimento dei tassi di interesse, che il Cofim ritiene quanto mai importante in questa fase di oneri finanziari crescenti, e immediatamente percepibile nei conti economici delle imprese.
Quest’anno, pur avendo quasi interamente esaurito le risorse contributive ordinarie, il Cofim ha deciso di non interrompere la propria attività di agevolazione, utilizzando proprie riserve fino alla fine dell’anno.
Risorse che saranno rivolte in primo luogo agli investimenti che hanno al centro obiettivi quali l’innovazione tecnologica, di processo e di prodotto, ma anche le esigenze di riequilibrio finanziario e di gestione finanziaria corrente dell’impresa”.

Quanto è grave a vostro giudizio la situazione delle imprese modenesi?
“Vediamo comunque tante aziende che vogliono reagire e rilanciano. L’operatività complessiva del Cofim, vale a dire l’entità dei finanziamenti messi in campo, alla fine del mese di novembre di quest’anno si avvicinava ai 55 ml di euro, con una leggera flessione rispetto allo scorso anno in pari data, ma un deciso incremento rispetto al 2006.
E’ importante rilevare che 15 diversi Istituti di credito sono ancora e sempre al fianco del Cofim, ma è importante anche notare che la grande maggioranza dei finanziamenti erogati (oltre 36 milioni) continua ad essere indirizzata a investimenti e non a un fabbisogno finanziario immediato. Segno che nelle intenzioni e nella pratica siamo ancora di fronte a un sistema imprenditoriale che vuole crescere e che reagisce alle difficoltà”.

Altro canale su cui il Cofim è fortemente impegnato è quello dell’internazionalizzazione dell’impresa.
Fra le attività sostenute vi è quella dello sviluppo in genere delle esportazioni, ma anche di progetti più articolati, che prevedono la penetrazione sui mercati esteri con strutture permanenti di tipo commerciale, le relazioni con imprenditori esteri e lo sviluppo della cooperazione internazionale.
Su queste finalità l’agevolazione prevista dal Cofim – grazie alle specifiche risorse rese disponibili dalla Camera di Commercio – porta il costo del credito a livelli realmente vantaggiosi rispetto alle attuali condizioni di mercato.
Infine il Fondo Innovazione per la provincia di Modena, che il Cofim, insieme ad altri Confidi modenesi, gestisce per conto degli Enti locali promotori.
Questo strumento, che possiamo ormai considerare ricorrente, sta avendo sempre più affermazione ed efficacia presso il mondo produttivo locale, sia industriale che artigiano. Il Fondo mette a disposizione delle imprese della provincia che abbiano non più di 100 dipendenti, risorse speciali per progetti di ricerca e innovazione tecnologica di processo e di prodotto, organizzativa e commerciale. E anche qui è utile notare l’ampia presenza di progetti di innovazione radicale (circa il 40% del totale), relativi ad attività di ricerca, progettazione e realizzazione di nuovi beni strumentali (macchinari/apparecchiature) e di nuovi beni di consumo non presenti sul mercato, anche al di fuori del contesto locale. Significativa anche l’incidenza di progetti volti all’acquisto di tecnologie che consentono all’impresa di innovare il proprio processo produttivo, offrendo anche servizi e prodotti nuovi (pari al 33% del totale
Anche in considerazione del difficile momento, gli Enti modenesi hanno ritenuto opportuno intensificare l’azione di supporto innovativo svolta dal Fondo.
Attraverso la gestione del Cofim si sta infatti preparando l’uscita del nuovo Bando, prevista per i primi mesi del 2009.
Alle imprese verrà proposto un plafond di 8 milioni di Euro, puntando sulle medesime finalità di innovazione e sviluppo, ad un tasso che si prevede non superiore al 2%.