Per rispondere al meglio alle esigenze di questi clienti, e in accordo con le Regioni interessate, Trenitalia propone l’emissione di abbonamenti Intercity, Eurostar, Eurostar City ed AV con una “estensione regionale”, al costo del 5% dell’abbonamento standard, che consentiranno sulla tratta prescelta di utilizzare indifferentemente sia i treni regionali (il cui costo è a parziale carico della Regione) sia quelli di mercato (il cui costo è a esclusivo carico di Trenitalia).

Questa proposta è stata avanzata alle Regioni interessate e l’accordo è stato già raggiunto con l’Emilia Romagna e la Lombardia, mentre è in corso di definizione con Puglia, Campania, Veneto, Toscana, Piemonte e Umbria.
Inoltre, dove non esiste la possibilità di andata e ritorno con treni della stessa categoria, Trenitalia si impegna a valutare l’introduzione di abbonamenti unidirezionali.

Le nuove formule messe a punto da Trenitalia (Gruppo Ferrovie dello Stato), attraverso anche un confronto con le Regioni, vanno così ad aggiungersi all’abbonamento standard: il mensile bidirezionale per Eurostar City, Eurostar e AV, valido per un numero illimitato di corse. Questo abbonamento, introdotto lo scorso 1° novembre e venduto ad un prezzo pari a quello di 10 corse semplici sulla stessa tratta, permette ai pendolari che compiono una media di 20 viaggi di andata e ritorno al mese di abbattere del 75% la spesa rispetto al prezzo pieno dei singoli biglietti. Utilizzando treni che non ricevono corrispettivi finanziari da alcuna amministrazione pubblica.
La velocizzazione dei servizi ferroviari sta infatti trasformando le abitudini degli italiani. Ha acquistato consistenza una categoria di viaggiatori fino a qualche anno fa quasi inesistente: il pendolare tra grandi città, distanti tra loro anche 300 chilometri. Sono lavoratori che si muovono quotidianamente utilizzando soprattutto treni veloci e di mercato, ossia treni che non sono finanziati né dalle Regioni né dallo Stato, il costo dei quali è a totale carico di Trenitalia, coperto unicamente dai ricavi dei biglietti venduti.

Trenitalia prosegue intanto il confronto con le associazioni dei consumatori per individuare le risposte migliori alle specifiche esigenze della clientela. Entro gennaio 2009, facendo seguito a precedenti accordi, affiancherà all’ 892021 un nuovo call center con un costo della chiamata pari alla sola tariffa telefonica ordinaria senza alcun sovrapprezzo e allungherà a 12 mesi il periodo di possibile utilizzazione del bonus per ritardi e mancata climatizzazione.