Modena diventa centro di aggiornamento e riqualificazione professionale sulla gestione anagrafica degli immigrati. E’ infatti tra le prime città in Italia ad approfondire questa tematica, organizzando un convegno dal titolo “La gestione anagrafica del fenomeno migratorio. Nuove competenze e nuove sfide per i Comuni nella società multiculturale”, in corso oggi nella Sala dell’Oratorio del Palazzo dei Musei, che coinvolge tutta la provincia.
Il convegno, organizzato da Prefettura, Comune di Modena e Anusca (Associazione Nazionale Ufficiali di Stato Civile e d’Anagrafe), ha l’obiettivo di aggiornare gli operatori dei servizi demografici sulle procedure per una corretta applicazione dei dettami normativi. Ad aprire i lavori il prefetto, Giuseppina Di Rosa, il sindaco di Modena Giorgio Pighi, l’assessore ai Servizi demografici del Comune di Modena Simona Arletti, e il presidente nazionale Anusca, Paride Gullini.
L’affluenza della popolazione straniera e comunitaria ha modificato l’operatività dell’operatore d’anagrafe, chiamato non più solo ad accertare la dimora abituale del cittadino straniero e comunitario richiedente, ma a dare corso ad adempimenti relativi anche ad ambiti non propri, come la verifica del possesso di un titolo di soggiorno per gli stranieri e la certificazione delle condizioni di soggiorno per il comunitario.
Il percorso di studio prende avvio da un richiamo dei principi cardine che disciplinano l’iscrizione anagrafica e prosegue con l’approfondimento dei poteri del sindaco in relazione alla concessione della residenza. Il sistema anagrafico è disciplinato a livello nazionale e deve essere gestito uniformemente su tutto il territorio. In questo contesto i maggiori poteri conferiti ai sindaci non consentono interventi in materia di iscrizione anagrafica, solo una modifica della legislazione nazionale potrà dettare nuove regole per la residenza. Nel corso della giornata si affronteranno anche le principali questioni interpretative e gestionali in materia di iscrizione dei cittadini stranieri e dei cittadini comunitari, per questi ultimi legate anche alla normativa europea.