Il Consiglio provinciale bolognese ha approvato nella seduta di ieri, con 15 voti a favore (Pd), 5 contrari (Fi-Pdl e An-Pdl) e 4 astenuti (Prc, Sd, Pdci) un ordine del giorno presentato dal Gruppo del Pd (prima firmataria Emanuela Torchi) contro la violenza alle donne che chiede, in particolare, fondi per una serie di azioni volte a contrastare il fenomeno e a dare accoglienza e sostegno alle vittime di stupri e aggressioni.


Il documento, dopo aver sottolineato come “sia necessario investire in risorse e in progettazione” contro questa grave piaga civile e sociale, chiede, nell’ordine: al Comune di Monghidoro di aderire all’accordo “che impegna i Comuni bolognesi a sostenere la Casa delle donne per non subire violenza” (è
l’unico della provincia a non averlo ancora fatto);
ai ministri per le Pari opportunità, l’Economia e le Finanze “di adoperarsi affinchè sia ripristinato, nella Finanziaria 2009, il Fondo nazionale contro la violenza alle donne”;
al Parlamento di “promuovere una legge nazionale di contrasto alla violenza sulle donne che preveda un Fondo a sostegno dei Centri anti-violenza” e che “chiarisca le modalità di partecipazione degli Enti locali” nei
procedimenti per stupro.
A tale proposito, l’odg impegna anche il Consiglio provinciale “a rivedere lo Statuto per esplicitare, tra le finalità dell’Ente, l’obiettivo di contrasto alla violenza contro le donne”.
Sullo stesso argomento c’era stata, nella scorsa seduta, la votazione dell’ordine del giorno presentato dalla consigliera Claudia Rubini (An-Pdl) e finalizzato a modificare lo Statuto per legittimare la costituzione della Provincia come parte civile nei processi di stupro. L’odg aveva ottenuto 12 voti a favore e 13 astensioni, quindi non era stato approvato.