“Le aumentate risorse sul Fondo regionale non autosufficienti (Frna), pari a 761.000 euro per il Comune di Modena, sono state erogate dalla Regione Emilia-Romagna esclusivamente a copertura degli aumenti tariffari, decorrenti dal 2024. Modena non ha residui a valere sul Fondo regionale, mentre il residuo relativo al Fondo nazionale della non autosufficienza (Fna) ha molteplici vincoli di utilizzo e può essere usato solo per alcuni interventi a sostegno della domiciliarità”.

Lo ha precisato la vicesindaca assessora a Sanità e servizi Francesca Maletti rispondendo, nel Consiglio comunale di lunedì 2 dicembre, all’interrogazione della consigliera Maria Grazia Modena (Modena per Modena). L’istanza chiedeva in particolare alla Giunta “di adoperarsi per condividere l’ultimo riparto delle risorse a favore della non autosufficienza approvato in Ctss, disaggregato tra Frna e Fna, a favore del Distretto di Modena” e “il dato del distretto di Modena relativo ai trascinamenti di Frna/Fna 2023 sul 2024, in modo da poter avere il totale delle risorse disponibili per la programmazione a favore della popolazione non autosufficiente”, ipotizzando, infine, la possibilità di usare tali risorse per aumentare i posti in Cra.
L’assessora Maletti ha spiegato che nel 2024 i fondi assegnati alla provincia di Modena ammontano ad 84.878.518 euro a cui si aggiungono 2.689.375 euro quale somma assegnata dalla Regione Emilia-Romagna nel dicembre 2023 per far fronte agli aumenti tariffari scattati nel 2024. Pertanto, la cifra complessiva relativa all’intero territorio provinciale è di circa 87,5 milioni di euro.
In particolare, il Comune di Modena nel 2024 ha potuto programmare servizi per un importo complessivo di 24,5 milioni di euro, così ripartiti: 3.210.180 euro derivanti da trasferimento del Fondo Nazionale (Fna) comprensiva di quota Caregiver e Fondo Dopo di noi; 20,5 milioni dal Fondo nazionale 2024; 761.863 euro dal riparto approvato dalla Conferenza territoriale Sociale e Sanitaria di dicembre 2023.
Francesca Maletti ha anche precisato che il Comune di Modena non ha residui a valere sul Fondo regionale non autosufficienza, mentre per quanto riguarda il Fondo nazionale Fna vi è un residuo complessivo di 110.980 nel 2023, ma il Fondo nazionale “ha molteplici vincoli di utilizzo, può essere utilizzato solo per alcuni interventi a sostegno della domiciliarità e non può essere utilizzato per la residenzialità di lungo periodo e, nella parte vincolata, possono essere imputate spese solo per i servizi domiciliari riguardanti specifiche patologie inerenti la gravissima disabilità, definite dalla norma.
In replica, la consigliera Modena ha parlato della necessità di un “maggiore controllo” dell’amministrazione comunale sulla gestione delle risorse: “Con la fine delle Province – ha detto – si è perso molto in campo sociosanitario: sarebbe opportuno creare un presidio interno al Comune per controllare, con Usl e Distretti, come vengono rendicontate e distribuite queste risorse”.