Negli ultimi anni, i tagli ai finanziamenti del settore scolastico sono diventati una questione sempre più preoccupante, sollevando ampie discussioni sul futuro dell’istruzione nel nostro Paese. La legge di bilancio, purtroppo, si rivela insufficiente nel garantire le risorse necessarie a sostenere un sistema educativo che, già in difficoltà, rischia di subire un ulteriore deterioramento e il taglio dei 5660 posti dell’organico dei docenti e dei 2147 posti del personale Ata, a decorrere dall’anno scolastico 2025/26, – previsto in manovra – rappresenta l’ennesimo colpo letale inferto alla scuola.

Siamo molto preoccupati per il taglio agli organici della scuola previsto in legge di bilancio perché i continui tagli stanno avendo un impatto diretto sulla qualità dell’istruzione, con potenziali ripercussioni sulla qualità dell’insegnamento, sulla vigilanza e sicurezza e sulla gestione delle segreterie scolastiche.

Un personale scolastico, sempre più sotto pressione, che si ritrova a dover gestire carichi di lavoro sempre maggiori senza adeguati riconoscimenti economici e professionali. Queste misure potrebbero compromettere gravemente la qualità dell’istruzione e se non saranno adottate misure correttive i tagli potranno avere effetti deleteri su più fronti.

È fondamentale che tutte le parti in causa si mobilitino per chiedere maggiori investimenti nell’istruzione. La CISL Scuola si appresta a svolgere, nel corso della discussione sulla manovra per il 2025, un’intensa azione di confronto con le forze politiche e i gruppi parlamentari, in coerenza con quanto sostenuto e richiesto nell’incontro col Ministro dell’istruzione e del merito con un forte coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori, con modalità che valgano a far sentire la loro voce in modo forte e costante, senza gravare inutilmente sulle loro retribuzioni con azioni di sciopero intempestive. È necessario che la legge di bilancio si prefigga di mettere al centro dell’agenda politica la scuola, considerandola un pilastro fondamentale per il progresso della società.

I tagli ai finanziamenti scolastici stanno rappresentando una scelta miope e rischiosa. Investire nella scuola è investire nel futuro, nella crescita culturale e sociale del Paese. È imperativo che la legge di bilancio accolga le esigenze reali del sistema educativo, garantendo le risorse necessarie per formare cittadini consapevoli e preparati, in grado di affrontare le sfide del domani. La scuola è un bene comune e merita attenzione costante e investimenti adeguati.