Enti locali, cooperative di abitazione, imprese, rappresentanti degli inquilini e dei proprietari, sindacati si sono ritrovati al castello di Formigine per una tavola rotonda tecnica sul tema casa.
Dopo i saluti del sindaco di Formigine Elisa Parenti e gli interventi di Marco Biagini, Maria Savigni ed Elisabetta Marsigliante per i Comuni di Fiorano, Sassuolo e Maranello, per i tecnici del settore il primo intervento è stato quello di Sandro Grisendi, vicepresidente ANCE Emilia che ha evidenziato come la normativa nazionale sia ferma da molti decenni, e che dopo anni di costruzione senza programmazione e regolamentazione sensata ora comparti PEEP, ERS ed ERP sono diventate iniziative rare. Evidenziando alcune difficoltà di attuazione della nuova legge regionale 24/2017 ha auspicato nuove forme di partnership pubblico – privata soprattutto ai fini della rigenerazione urbana.
Simona Arletti di Abitcoop ha confermato la necessità di sperimentate forme di partenariato pubblico-privato dove si condivide l’obiettivo, si co-progetta e si suddividono i costi per arrivare ad un piano economico sostenibile anche se a lungo termine, sottolineando che: “Assistiamo alla richiesta di realizzazione alloggi ERS nei comparti in cui i privati hanno interesse, ma le risorse pubbliche necessarie per rigenerare ampie parti di città con l’obiettivo di realizzare ERS scarseggiano, e i fondi PNRR sono molto concentrati sulle grandi città”.
Paolo Meschiari di Unioncasa ha evidenziato come l’utenza in questi anni sia caratterizzata dal nuovo fenomeno di numerose richieste di residenza in spazi con altra destinazione urbanistica; mentre Loris Bertacchini di UNICAPI ha ricordato come la soluzione della proprietà indivisa abbia i suoi vantaggi: per esempio sul distretto ceramico essa permette di riportare sul mercato dell’affitto ogni anno circa 30 alloggi per locazione permanente.
Per conto di FIAIP Alberto Bignardi ha invitato a leggere i dati degli alloggi sfitti con una lente differente perché con una percentuale di sfitti sotto al 5% il mercato diventa troppo rigido e risulta impossibile per le persone cambiare casa.
Francesco Lamandini per ASPPI Modena ha sottolineato come la Proprietà immobiliare, e in particolare la piccola Proprietà abbia bisogno di certezze: certezza nel diritto e certezza fiscale, altrimenti risulta difficile uscire dall’emergenza abitativa.
Intervenendo per le sigle sindacali, Marcello Beccati del SUNIA ha evidenziato come l’arrivo di nuovi investimenti industriali surriscaldi il mercato degli affitti per i lavoratori che cercano casa, con costi saliti del 30% in poco tempo su alcuni distretti. Ha di conseguenza evidenziato come molti aspetti della programmazione territoriale andrebbero condivisi a livello sovracomunale. Opinione condivisa da Marco Biagini, che per l’Unione dei Comuni del distretto ceramico ha la delega ai servizi sociali, affermando che: “E’ necessario lavorare nella logica del patto fra soggetti del territorio in cui ognuno lavori per un bene superiore, costruendo una collaborazione di area vasta fra tutti i soggetti interessati”.
Per la Regione Emilia-Romagna, Luca Sabattini è intervenuto ricordando che la legge regionale sulle politiche abitative ha necessità di una forte manutenzione perché il mondo nel frattempo è molto cambiato, e la mancanza di alloggi disponibili sta diventando un grosso problema per la competitività del sistema economico.
“Oggi si è aperto un confronto – ha concluso Elisa Parenti, sindaco di Formigine – che non porterà a ricette miracolose nel breve periodo, ma che deve rappresentare un inizio di percorso e collaborazione fra tutti i soggetti e a più livelli (comunale ma anche distrettuale) per mettere in fila misure attuabili e realistiche, quindi questo tavolo continuerà. A Formigine abbiamo in programma tre comparti per 42 alloggi che partiranno nei prossimi anni, ma abbiamo anche sperimentato nuove forme di riconversione urbanistica da uffici a residenza con i sei alloggi di via Coppi e abbiamo acquistato Cà Longa a Casinalbo dove stiamo progettando altri interventi. Un’idea su cui si può lavorare subito è il censimento degli immobili presenti sui territori che possono prestarsi a conversione verso destinazione residenziale. Oggi abbiamo messo meglio a fuoco i contorni del problema e senz’altro questo ci aiuterà a progettare un piano casa più efficace e sostenibile”.