I Carabinieri della Stazione di Budrio hanno dato esecuzione all’ordinanza di aggravamento di misura cautelare, in sostituzione dell’attuale misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento a tutti i luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, regolati dall’applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un 38enne di origine albanese, coniugato, già noto alle forze dell’ordine, indagato del reato di maltrattamenti in famiglia.
Il primo provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, su richiesta del Pubblico Ministero che ha coordinato le indagini dei Carabinieri, a seguito dei continui episodi di maltrattamento che l’uomo, anche alla presenza delle due figlie minori, ha manifestato nei confronti della moglie italiana di circa 40anni. In più situazioni il 38enne ha aggredito la moglie convivente con schiaffi e pugni, oltre a rivolgerle minacce e offese verbali di vario tipo; in più occasioni si è impossessato anche delle chiave dell’automobile della donna, impedendole così di recarsi a lavoro o accompagnare le proprie figlie a scuola. Circostanze che hanno provocato nella donna, un grave e continuato stato di indebolimento psicologico, oltre che al fondato timore per la propria incolumità e quelle delle due figlie. Il 6 luglio scorso, i Carabinieri della Stazione di Budrio lo hanno rintracciato e sottoposto alla misura cautelare emessa dal Giudice.
La più grave misura cautelare, quella della custodia cautelare in carcere, nasce dall’istanza di aggravamento scaturita dai comportamenti dell’uomo il quale, fin da subito, non ha rispettato le prescrizioni impostegli. Infatti, dopo circa un’ora dalla notifica del primo provvedimento, lo straniero ha ricontattato la moglie chiedendole di essere autorizzato a rientrare a casa e, nonostante la sua disapprovazione, si è introdotto al suo interno forzando una finestra. Rintracciato nuovamente dai militari della locale Stazione, il 38enne è stato tradotto presso la casa circondariale di Bologna “Rocco D’Amato” a diposizione dell’Autorità Giudiziaria.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna raccomandano la necessità, alle persone vittime di atti persecutori o se a conoscenza di qualcuno rimasta vittima di questo reato, di contattare il N.U.E. 1.1.2. o di rivolgersi alla Caserma più vicina per presentare denuncia/querela o anche solo per ricevere un consiglio.
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