Un’altra stalla assalita dagli animali selvatici. E’ quanto riporta Coldiretti Modena nel riferire che, dopo il caso delle campagne di Formigine dei mesi scorsi, a fare le spese dell’ennesimo attacco da parte di animali selvatici, presumibilmente lupi, è stata questa volta l’azienda Bertolini di Frassinoro.
L’azienda Bertolini, storica impresa dell’Appennino produttrice di latte da Parmigiano Reggiano, ha perso due vitelle a causa di un attacco avvenuto nottetempo da parte di animali che sono entrati nel recinto sbranandone una e mettendo in fuga le altre sei. Di queste vitelle, una non è più stata ritrovata mentre le altre sono state recuperate spaventate nel bosco dove avevano cercato rifugio.
“Non è la prima volta che animali selvatici, con tutta probabilità lupi, vengono avvistati nella nostra zona – riferisce la titolare dell’azienda, Francesca Bertolini – ma mai si erano avvicinati tanto alle abitazioni. Il danno non consiste solo nella perdita di due animali ma ha conseguenza sul futuro della produzione perché queste vitelle erano destinate, negli anni a venire, a produrre latte sul quale adesso non possiamo più contare. Ormai fare impresa in montagna è diventato veramente difficile – continua Bertolini : tra i cinghiali che devastano campi e produzioni e i lupi che arrivano fino alle case, c’è davvero da temere per la tenuta delle aziende che vedono in un batter d’occhio distruggere il lavoro di un anno intero. Senza contare il rischio che corrono gli abitanti di trovarsi faccia a faccia con questi pericolosi animali. Se vogliamo conservare le imprese, il tessuto economico e il territorio è necessario affrontare con urgenza il problema dell’invasione della fauna selvatica – conclude Bertolini”.
La tutela delle imprese agricole dalla proliferazione incontrollata delle specie selvatiche è di importanza strategica dal punto di vista sociale, economico ed ambientale per questo – afferma Coldiretti Modena – serve accelerare sull’adeguamento del “piano nazionale lupi” soprattutto dopo che la Commissione Europea ha proposto, a fronte della concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee e della loro accertata pericolosità (soprattutto per il bestiame) di declassificare il lupo da specie “strettamente protetta” a “protetta”. In Italia – secondo l’analisi della Coldiretti – si è registrato un forte aumento da nord a sud della popolazione di lupi, stimata dall’Ispra intorno ai 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola. I numeri sembrano confermare che il lupo ormai, non è più in pericolo mentre – conclude Coldiretti Modena – il vero rischio oggi è piuttosto la scomparsa della presenza dell’uomo e delle aziende nelle zone rurali, soprattutto in montagna, dove l’attività agricola significa tenuta economica, sociale e tutela ambientale.
Ma – come Coldiretti Modena ha ribadito recentemente più volte – non ci sono solo i lupi: è necessario affrontare con urgenza il problema della proliferazione incontrollata dei cinghiali tanto più in un momento come questo in cui la Peste Suina Africana rischia di mettere in ginocchio una delle filiere di eccellenza della nostra provincia.