L’industria italiana della Ceramica assicura un’occupazione stabile e di qualità: oltre il 98% dei lavoratori delle imprese associate a Confindustria Ceramica sono impiegati con contratti a tempo indeterminato. Inoltre, il settore si distingue per i significativi livelli di retribuzione e per l’ampia diffusione della contrattazione integrativa, che coinvolge oltre il 90% delle imprese.
La contrattazione e le buone relazioni industriali hanno governato le trasformazioni che hanno ciclicamente interessato l’industria ceramica. In questa direzione, i rinnovi dei ccnl che si sono succeduti nel tempo hanno saputo coniugare la tutela delle retribuzioni e la competitività internazionale delle nostre aziende, che con continui investimenti sono sempre più impegnate negli ambiziosi obiettivi della transizione energetica e ambientale.
Le trattative per il rinnovo dell’attuale ccnl, superato il decimo mese dalla scadenza, hanno dovuto e devono affrontare sfide obiettivamente complesse. Da un lato, si svolgono in un contesto di crisi di mercato, con un calo stimato del 20% dei quantitativi venduti che ha purtroppo determinato nel comparto piastrelle, tra la fine del 2023 e i primi mesi del 2024, un ricorso agli ammortizzatori sociali per oltre 6000 lavoratori. Dall’altro, devono dare una risposta, che è giusto notare si sta troppo protraendo nel tempo, al potere d’acquisto delle retribuzioni, particolarmente colpito dal picco inflattivo dello scorso anno.
Per tentare di conciliare queste opposte esigenze abbiamo formulato una proposta economica che, unitamente ad una cospicua una tantum per tenere conto dei ritardi del negoziato, preveda un incremento economico comunque significativo e in linea con le soluzioni individuate insieme alle organizzazioni sindacali per rinnovare i ccnl del 2016 e del 2020. Tali rinnovi hanno sempre superato l’andamento dell’inflazione. La nostra proposta oltre all’aspetto economico comprende anche risposte specifiche alle richieste normative che ci sono state presentate, come il qualificante inserimento di nuovi profili professionali.
Il nostro obiettivo resta pertanto quello di individuare punti di equilibrio sostenibili, che siano in linea con le prassi contrattuali definite con il sindacato per firmare i precedenti ccnl. Siamo come mai convinti che sia una responsabilità condivisa tra le parti quella di individuare soluzioni coerenti con lo scenario attuale.