Martedì 7 maggio si celebra la Giornata mondiale dell’asma. L’asma è la più comune e potenzialmente grave malattia cronica nell’infanzia e colpisce circa il 6% della popolazione adulta con un notevole impatto socio-economico sui pazienti, le loro famiglie e la società. E’ una delle più rilevanti cause di assenza da scuola e di ricorso ai servizi di emergenza e ospedalizzazione.
Si tratta di una malattia cronica infiammatoria che colpisce i bronchi e può provocare difficoltà respiratoria, limitazione dell’attività̀ quotidiana e attacchi acuti che talvolta richiedono cure sanitarie urgenti. Esistono vari gradi di gravità della malattia che richiedono livelli diversi di intervento. Nella maggior parte dei pazienti l’efficacia della terapia consente il mantenimento di una buona funzione polmonare e di una buona qualità di vita. Assicurare un percorso diagnostico efficace ed efficiente permette di incidere in modo decisivo sulla storia naturale della malattia. Il primo obiettivo deve essere quello di giungere a una diagnosi certa valutando attentamente i sintomi indipendentemente dall’età in cui la malattia può manifestarsi.
“Lo scopo di questa giornata – spiega il dottor Nicola Facciolongo, direttore della Pneumologia dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia – è quello di sensibilizzare e stimolare l’attenzione sull’Asma Bronchiale. E’ necessario non sottovalutare i sintomi sia in età pediatrica che in età avanzata che potrebbero nascondere l’insorgenza di questa malattia anche in forma grave. Fondamentale inquadrare la gravità della malattia per prescrivere il trattamento più adeguato. Oggi abbiamo a disposizione molte armi, dalle terapie tradizionali a quelle innovative come le biologiche che sono in grado di controllare i sintomi cambiando radicalmente la qualità di vita di questi pazienti. Per cui l’appello è rivolgetevi al vostro Pediatra, Medico di medicina generale o Specialista pneumologo ai primi segni di malattia: tosse insistente senza infezioni o che insorge sotto sforzo, respiro affannoso, crisi acute con sibili, disturbi del sonno per fatica a respirare”.
Nel nostro territorio è attivo dal 2017 un Percorso Diagnostico-terapeutico del bambino asmatico in cui collaborano Pediatri di Libera Scelta, l’Ambulatorio del bambino Asmatico territoriale di cui è referente la dottoressa Valeria Caldarelli che ha in carico circa 200 bambini e l’Ambulatorio Pneumologico pediatrico dell’Ospedale Santa Maria Nuova di cui è responsabile la dottoressa Ilaria Fontana che segue 576 bambini. In questo percorso gli specialisti pediatri e pneumologi pediatri si confrontano per garantire il livello di cure più adeguato a ogni singolo paziente.
Dal 2010 è attivo l’ambulatorio dell’Asma dell’Adulto e allergopatie respiratorie di cui è responsabile la dottoressa Anna Simonazzi referente della Fisiopatologia Respiratoria del Santa Maria Nuova. L’ambulatorio in questione vede circa 1000 pazienti all’anno. Da 10 anni è attivo anche un ambulatorio per l’Asma grave, coordinato dalla dottoressa Chiara Scelfo, cui collaborano quattro specialisti Pneumologi e due Coordinatori della ricerca il cui lavoro pone Il Santa Maria Nuova come uno dei centri di eccellenza per la ricerca e la terapia con farmaci biologici innovativi e unico centro italiano a eseguire la Termoplastica bronchiale, terapia non farmacologica per asma grave. Si sta cercando infine di attivare un progetto comune alla Pediatria diretta dal dottor Alessandro De Fanti e alla Pneumologia per la creazione di un ambulatorio di Medicina di transizione per i pazienti adolescenti affetti da asma. Com’è noto questa è una fascia d’età a maggior rischio di perdita di aderenza alla terapia e di difficile interpretazione diagnostica per cui necessita di una attenta sorveglianza e di un percorso dedicato e condiviso.