A fine estate saranno conclusi i lavori per la realizzazione del parco pubblico nel comparto di Vaciglio e l’area collaudata diverrà accessibile tra settembre e ottobre. Nel parco saranno realizzate anche un’area cani e un’area per il gioco del basket destinata agli adolescenti, in aggiunta ai giochi per bambini già previsti. Lungo il nuovo asse viario all’altezza delle palazzine in affitto convenzionato, verrà realizzata un’ulteriore piastra rialzata per indurre una riduzione della velocità dei veicoli, in linea con la destinazione a zona 30 della zona e in modo da dissuadere a un utilizzo della strada come bypass dalla tangenziale e da via Morane. Infine, è allo studio una ulteriore modifica al piano di sviluppo dell’area per introdurre servizi di prossimità all’interno del comparto, come un bar-gelateria, una lavanderia a gettoni o un ambulatorio medico o spazi per lo svolgimento di iniziative culturali.
È il quadro delineato dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 15 aprile in occasione della risposta all’interrogazione di Elisa Rossini di Fratelli d’Italia sull’intervento del comparto Vaciglio. Nell’istanza si chiedeva in particolare quale attività svolge in subappalto la cooperativa sociale Onyvà, quanti dipendenti occupano in subappalto le imprese subappaltatrici, quali sono i tempi previsti per l’ultimazione dell’intervento comprese le palazzine di edilizia libera e il parco, se ci sono ritardi e per che ragioni, perché il parco non è ancora stato realizzato e perché la strada già ultimata è percorribile solo da strada Vaciglio e non da via Morane.
L’assessora ha precisato che il progetto, già rivisto con una variante del 2018 che ha introdotto condizioni di maggiore qualità soprattutto in termini di assetto urbanistico, è in fase di attuazione con titoli edilizi che hanno ottenuto delle proroghe per il Covid. L’assessora ha quindi spiegato che il parco è una delle ultime opere da realizzare, una volta sistemata l’area di cantiere con gli interventi di urbanizzazione dei sottoservizi per la residenza, e che la strada non è ancora stata completamente aperta perché è attraversata dai mezzi di cantiere relativi all’intervento di edilizia convenzionata destinata alla vendita. Una volta concluso tale intervento e realizzata la piastra rialzata (oggetto di delibera in Giunta nelle prossime settimane), potrà essere aperto del tutto il nuovo asse stradale, perché l’area di cantiere si sposterà su via Morane per l’intervento privato. Su quest’ultimo un primo progetto è previsto già a partire dalla fine del 2024 e si sta lavorando per introdurre alcuni servizi per le famiglie, già oggetto di confronto con gli abitanti che occupano le prime palazzine e la cui modifica sarà deliberata dal prossimo Consiglio comunale.
L’assessora ha infine confermato che dagli atti, le due imprese Oz&Kuz Costruzioni srls e Onyvà Cooperativa Sociale risultano in subappalto con una presenza media di quattro o cinque persone per la prima azienda, di tre lavoratori per la seconda, impegnati negli interventi relativi alle aree delle urbanizzazioni.
Aprendo il dibattito, il Pd ha ricordato che il comparto nasce dal vecchio piano particolareggiato, poi modificato grazie a una variante che ha consentito di comprimere il numero di abitazioni e di modificare la mobilità ciclabile, l’assetto del verde e la viabilità. Il gruppo ha quindi espresso soddisfazione per le ulteriori modifiche apportate in questa direzione che prevedono, tra l’altro, a integrazione del bosco urbano, anche una zona 30 e il potenziamento dei servizi.
Lega Modena ha parlato di aria quasi desertica al posto del bosco urbano, chiedendo quindi un aggiornamento sui tempi previsti per lo sviluppo del verde che era stato promesso.
In replica, Fratelli d’Italia ha sostenuto che l’area è simile a una “cattedrale nel deserto”. Pertanto, è giusto che i residenti chiedano qualcosa in più, come i servizi, rispetto a ciò che è stato promesso e non è stato fatto. Il gruppo ha inoltre rilevato che, rispetto al progetto da ultimare, il personale risulta ridotto.
Anche l’assessora è intervenuta in replica, sottolineando come il bosco urbano (che non è un parco) è stato già realizzato e si sta sviluppando in modo naturale, in un’area di 90 mila metri quadrati sottratta alla costruzione di altre case. L’assessora ha quindi chiarito che quello in corso di realizzazione è il parco pubblico previsto tra l’area di edilizia convenzionata e quella libera, che nell’area sono previsti anche giardini privati, zone di sosta, attrezzature per attività sportiva e servizi di prossimità.