Via libera del Consiglio comunale di Modena all’aggiornamento dell’Accordo di programma con l’Azienda Usl per la definizione dell’utilizzo degli spazi dell’ex Ospedale Estense. L’edificio è ora in gran parte utilizzato a scopi culturali, rappresentando la nuova ala del Palazzo dei Musei, ma rimane un’area destinata ad attività della sanità locale, come sede della Casa della Comunità e della Centrale operativa territoriale (Cot), per complessivamente 1.294 metri quadri di proprietà dell’Azienda sanitaria.
Nella seduta di giovedì 11 aprile il Consiglio comunale ha approvato la delibera, presentata dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, che ridefinisce dal punto di vista patrimoniale l’assetto dell’edificio e, considerando gli investimenti realizzati per la sua riqualificazione, stabilisce il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario concordando la permuta della piena proprietà degli spazi, con il passaggio al Comune di 12.242 metri quadri assegnati ad attività culturali. Ed è stato sottolineato come sia stato restituito alla città un palazzo in precedenza abbandonato.
Il provvedimento è stato approvato con il voto a favore dei gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa verde-Verdi, Modena civica), Movimento 5 stelle, Modena sociale-Indipendenza! e quello contrario di Lega Modena, Alternativa popolare, Gruppo indipendente per Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia.
Nel dibattito il Pd ha valorizzato la collaborazione tra istituzioni che ha portato a un risultato apprezzabile e ha consentito di intercettare risorse nazionali ed europee per finanziare gli interventi. Per Europa verde-Verdi l’auspicio è che la Casa della comunità preveda anche l’attività dei pediatri, così come l’attenzione per gli anziani, mentre Sinistra per Modena ha apprezzato che si stato trovato un equilibrio economico per completare opere di cui la città ha bisogno.
Il Movimento 5 stelle, pur rilevando la complessità della delibera e il poco tempo a disposizione per esaminarla, ha condiviso il risultato ottenuto di un equilibrio economico e finanziario che non prevede esborsi degli enti coinvolti.
Lega Modena ha criticato la delibera, che non consente di capire bene chi ha fatto cosa e chi ha finanziato cosa, motivando il voto contrario non rispetto alla rigenerazione dell’edifico, ma per il percorso seguito nella gestione dell’intervento. Anche per Fratelli d’Italia gli aspetti problematici non sono nel merito delle destinazioni, ma per gli aspetti tecnici e contabili della delibera.