Le ricercatrici Brunella Grigolo e Gina Lisignoli dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli sono state invitate dalla comunità scientifica internazionale a contribuire alla stesura di un “Opinion Paper” sull’utilizzo delle cellule mesenchimali nell’osteoartrite.
La Dr.ssa Grigolo, direttrice del laboratorio RAMSES, ha curato la sezione relativa all’utilizzo della biostampa per materiali per terapie cellulari. La Dr.ssa Lisignoli, dirigente biologa presso il laboratorio di Immunoreumatologia e rigenerazione tissutale, ha invece contribuito alla sezione relativa a nuove strategie terapeutiche di ingegneria tissutale per il trattamento di patologie a carico della cartilagine e dell’osso.
L’articolo, recentemente pubblicato su Frontiers con il titolo “Women’s contribution to stem cell research for osteoarthritis: an opinion paper”, unisce le conoscenze e il lavoro di più di quindici esperte provenienti da istituti di ricerca e università di tutto il mondo.
L’osteoartrite è un disturbo muscoloscheletrico degenerativo tra i più diffusi – rappresenta la principale causa di disabilità cronica tra gli anziani – ed una condizione con una crescita e progressione della malattia che differisce tra le diverse articolazioni.
Delinea una sfida importante per i sistemi sanitari mondiali: il peso complessivo associato alle malattie dell’apparato muscoloscheletriche supera quello di altre importanti patologie quali il cancro e il diabete, riporta il paper.
Le donne sono le più colpite dall’osteoartrite: sia numericamente, infatti il 62% degli individui con osteoartrite sono donne, sia per la gravità dei sintomi essendo più inclini alla forma periferica -mano, piede e ginocchio- e sperimentando un dolore più grave e invalidante rispetto agli uomini.
I trattamenti farmacologici attualmente disponibili offrono sollievo dal dolore ma non arrestano la progressiva degenerazione della cartilagine, vi è quindi un forte bisogno di sviluppare nuove terapie biologiche per prevenire o trattare precocemente l’osteoartrite.
L’articolo mette in luce le possibilità di utilizzo delle cellule mesenchimali nel trattamento di questa patologia, ed illustra il ruolo rilevante che le ricercatrici hanno svolto nella traduzione degli studi sulle cellule mesenchimali in trial clinici, oltre che nell’elaborazione di nuovi studi e nuove ricerche nel campo dell’osteoartrite.
Domenica 11 febbraio si celebra la “Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza”. È stata istituita nel 2015 dall’Assemblea Nazionale dell’ONU per invitare gli Stati, le istituzioni e la società in generale a “promuovere la piena ed equa partecipazione di donne e ragazze nella scienza, in materia di istruzione, formazione, occupazione e processi decisionali”. Un impegno a cui partecipa anche l’Istituto Ortopedico Rizzoli. Presso l’Istituto la maggioranza del personale di ricerca è donna. Sotto la guida della direttrice scientifica Milena Fini, Il 72% delle persone impiegate nella ricerca è donna (137 professioniste). Dei nove laboratori di ricerca del Rizzoli, cinque sono a direzione femminile.
In foto le due ricercatrici del Rizzoli che hanno contribuito al paper su Frontiers: a sinistra la Dr.ssa Gina Lisignoli e a destra la Dr.ssa Brunella Grigolo.