Sono state completate le analisi sulla qualità dell’aria effettuate da Arpae in relazione all’incendio che si è sviluppato martedì 23 gennaio 2024 all’interno dell’azienda Crm, in via del Mercato a Modena; la ditta produce piadine e tigelle e l’incendio ha interessato una delle due linee produttive. I valori rilevati non evidenziano criticità.
Le indagini sono state svolte nei punti di monitoraggio ambientale individuati in base al contesto territoriale potenzialmente interessato dalla ricaduta dei fumi dell’incendio che, iniziato intorno alle 15.30 circa, risultava sotto controllo già dopo poche ore, anche se non completamente spento.
La ditta è inserita in un’area industriale che confina con un quartiere residenziale densamente abitato perciò, dopo i primi rilievi, sono stati predisposti monitoraggi di più lunga durata per seguire l’evoluzione dell’incendio fino alla sua completa risoluzione. I campionamenti hanno riguardato la ricerca di composti organici volatili (Cov) e aldeidi (formaldeide, acetaldeide, acroleina) e sono stati effettuati presso 3 punti individuati attorno all’impianto, in prossimità delle abitazioni più vicine, oltre a un quarto punto di confronto presso la stazione di monitoraggio della qualità dell’aria di Parco Ferrari:
- via Forghieri
- parcheggio in fondo a via Europa
- via del Mercato
- stazione fissa di monitoraggio della qualità dell’aria di Parco Ferrari.
I risultati analitici, riferiti alle ore più critiche (dalle 18.00 circa del 23 gennaio alle 12.00 circa. del 24 gennaio 2024), hanno mostrato livelli di benzene variabili nei tre punti tra 2,7 e 4,0 µg/m3, simili al dato di Parco Ferrari pari a 3,6 µg/m3, quindi inferiori al valore di riferimento definito dalla normativa italiana sulla media annuale di 5 µg/m3; situazione analoga si è riscontrata per toluene, etilbenzene e xileni.
Per quanto riguarda le formaldeide, si sono registrati valori variabili tra 1,8 e 4,5 µg/m3, ampiamente inferiori al valore di riferimento definito dall’Organizzazione mondiale della sanità pari a 100 µg/m3 come media su 30 min; molto contenuti anche i dati di acetaldeide e acroleina.
Le concentrazioni sono risultate del tutto simili anche nelle 24 ore successive, dal 24 al 25 gennaio, a evento completamente risolto, a dimostrazione di una ridotta dispersione di sostanze inquinanti nell’ambiente determinata dalla durata complessivamente limitata dell’evento.