Valutare il conferimento della cittadinanza onoraria di Modena al giornalista Julian Assange. È l’invito rivolto all’Amministrazione comunale contenuto nell’ordine del giorno presentato da Giovanni Silingardi per il Movimento 5 stelle, nella seduta di giovedì 7 dicembre.
Il documento è stato approvato dal Consiglio comunale con posizioni diverse anche all’interno degli stessi schieramenti politici. In particolare, oltre ai consiglieri del Movimento 5 stelle, hanno votato a favore della proposta i consiglieri del Pd Vincenza Carriero, Francesca Fabbri e Irene Guadagnini, e i gruppi Europa Verde-Verdi, Sinistra per Modena, Modena Civica e Gruppo indipendente per Modena; voto contrario dei consiglieri del Pd Federica Di Padova, Stefano Manicardi e Fabio Poggi, e dei gruppi Lega Modena e Fratelli d’Italia; astenuti per il Pd i consiglieri Mara Bergonzoni, Antonio Carpentieri, Lucia Connola, Mauro Forghieri, Ilaria Franchini, Vittorio Reggiani e Federica Venturelli e anche il gruppo Alternativa Popolare. I voti a favore sono stati 13, sei quelli contrari, otto le astensioni.
“Non sta scontando alcuna pena, non ha ricevuto alcuna condanna e non è accusato di nessun reato dal Regno Unito, Paese in cui è detenuto a tempo indeterminato per conto degli Stati Uniti”. Sono le parole del consigliere Silingardi, in riferimento al giornalista Julian Assange, attualmente detenuto in Inghilterra, con misure restrittive particolarmente severe. L’accusa è di aver pubblicato sul sito di WikiLeaks, organizzazione divulgativa internazionale e senza scopo di lucro, anche documenti segreti del governo americano, riguardanti, in particolare, l’intervento militare in Iraq e Afghanistan. Silingardi ha specificato che tale condizione detentiva e l’eventuale estradizione negli Usa, dove rischia l’applicazione di una lunga condanna, hanno suscitato forti proteste dell’opinione pubblica, nonché di diversi esponenti di organizzazioni a tutela dei diritti umani, come Nils Melzer, relatore speciale Onu sulla tortura, che ne ha chiesto l’immediata liberazione.
Il consigliere, inoltre, menzionando anche il conferimento ad Assange della tessera “ad honorem” di giornalista italiano, ha specificato che “diffondere notizie di pubblico interesse è una pietra angolare del diritto all’informazione libera e indipendente e che autorizzare l’estradizione del giornalista, esponendolo ad accuse di spionaggio, rappresenterebbe un pericoloso precedente”.
Ricordando quindi che diversi Consigli comunali, come quelli di Reggio Emilia, Napoli, Roma e Ferrara, hanno già preso posizione rispetto alla sua vicenda, avviando le procedure di conferimento per la cittadinanza onoraria, Silingardi ha auspicato che un analogo iter possa essere intrapreso anche dal Comune di Modena.
IL DIBATTITO
Aprendo il dibattito per il Pd, Antonio Carpentieri ha spiegato che “ciò che rappresenta Assange è chiaro e non meriterebbe certo di essere respinto, ma bisogna porre molta attenzione su chi dare la cittadinanza”. Motivando l’astensione, infatti, Carpentieri ha osservato che “il Comune di Modena ha quasi sempre conferito la cittadinanza o a modenesi o a persone che hanno portato qualcosa alla città: è questa la questione in gioco”. Massima solidarietà ad Assange, “senza se e senza ma”, ha dichiarato Fabio Poggi, che ha specificato però di non condividere “l’uso” della cittadinanza onoraria, “che, fra l’altro, sarebbe di competenza del Consiglio comunale e non della Giunta”, come indicherebbe l’ordine del giorno rivolgendosi all’Amministrazione comunale. “Associandosi” alle parole di Poggi, anche Stefano Manicardi è intervenuto per chiarire il proprio voto contrario alla mozione. Pure Federica Di Padova ha dichiarato di “non riconoscersi” nell’ordine del giorno: “Vero che diversi Comuni hanno deciso di conferire la cittadinanza, ma tanti altri no, come Milano”. La consigliera ha quindi precisato che “ciò non vuol dire non rispettare i diritti di Assange: la sua vicenda, semmai, ha a che fare con il complessissimo rapporto tra libertà personale, libertà di stampa e sicurezza nazionale”. Motivando il proprio voto a favore, Francesca Fabbri ha chiarito che “a oggi non è stata formulata un’accusa formale nei confronti di Assange: sembra quindi trattarsi di un gravissimo caso giudiziario”. La consigliera ha quindi aggiunto di sostenere la mozione “perché i governi non possono sottacere informazioni utili anche ai popoli”. Pure Irene Guadagnini si è detta favorevole al documento “che chiama in campo sensibilità diverse”.
Motivando il proprio voto a favore, Marco Cugusi (Sinistra per Modena) ha evidenziato che “Assange è entrato nel mirino degli Usa dopo averne denunciato i crimini di guerra: è importante quindi tutelare la libertà di informazione e la sua funzione, perché gli eserciti sono tenuti a rispettare i trattati internazionali e i diritti umani anche quando ci sono le guerre”.
Per Paola Aime (Europa Verde-Verdi) “una situazione come quella di Assange richiederebbe un voto favorevole di tutto il Consiglio comunale, perché qui, in gioco, è la libertà di espressione e la libertà di vivere in un mondo giusto”.
Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha aggiunto che “il messaggio principale della mozione riguarda la tenuta della democrazia e il suo futuro”. Il consigliere, in particolare, ha puntualizzato che i Comuni a favore della cittadinanza “hanno scelto di ispirarsi ai principi della nostra Costituzione che tutela il diritto di tutti a manifestare liberamente il proprio pensiero”. Per Enrica Manenti la vicenda di Assange rivela un legame con l’Italia e quindi con Modena: “Nel nostro Paese, infatti, ci sono aspetti molto critici per la libertà di stampa e per l’esercizio della professione giornalistica: l’onorificenza, dunque, può gettare luce su questi aspetti, oltre a tutelare ulteriormente lo stesso Assange”. Parlando di “missione per la verità di Assange”, Barbara Moretti ha argomentato che “quando si discute di democrazia e libertà, Modena non può restare indifferente”. La consigliera ha quindi invitato l’Assemblea a riconoscersi nella proposta, “già condivisa in altre città”.
“Siamo contrari alla proposta non per una critica alla persona di Assange, ma perché non ha alcun legame con la città e, soprattutto, perché ha reso pubblici documenti coperti da segreto di Stato, agendo nell’illegalità”. Ad affermarlo è Giovanni Bertoldi (Lega Modena) che, ricordando il voto contrario del Parlamento italiano all’asilo politico di Assange, ha parlato di situazione “divisiva”: “Quando si dà una cittadinanza onoraria dobbiamo essere davvero tutti d’accordo”.