Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donneAd oggi sono 40 le donne che sono state accolte al Maggiore nel corso del 2023 dall’ambulatorio dedicato alle donne che hanno subito violenze sessuali. Un trend in costante crescita: nel 2019 erano state 33, mentre solo lo scorso anno sono state 51. La violenza contro le donne, inqualificabile violazione dei diritti della persona, costituisce anche un rilevante problema di sanità che coinvolge l’intera collettività. I suoi effetti, infatti, non solo hanno dolorose e pesanti ripercussioni sul benessere delle persone direttamente coinvolte, bensì sull’intera comunità.

Per ricordarlo e celebrare la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, oggi, 24 novembre, l’Azienda USL di Bologna ha organizzato nel Quadriportico dell’ex-ospedale Roncati, ora Casa della Comunità Saragozza (via Sant’Isaia, 90 – Bologna), il vernissage della mostra sulla violenza contro le donne “Com’eri vestita?“, a cura dell’Associazione Malala. Questa azione è il frutto di una partnership pluriennale dell’Azienda USL con l’Associazione Dry-Art per la realizzazione di percorsi di formazione al personale e cittadinanza e si colloca all’interno del Festival Comunicare fa bene comune. Scuola di comunicazione sociale di genere, giunto alla 7° edizione e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito dei fondi a contrasto alla violenza di genere.

L’esposizione, nata con l’obiettivo di accrescere tra i giovani, così come tra gli adulti, la consapevolezza del fenomeno della violenza contro le donne, intende sensibilizzare in particolare ragazze e ragazzi affinché diventino future donne e uomini responsabili, in grado di rispettarsi a vicenda e mettendo da parte pregiudizi e stereotipi, a partire da quelli relativi all’abbigliamento, che in età adolescenziale riveste un’elevata importanza. Non a caso il “come ci si veste” in questa fase della vita rappresenta un tratto altamente identitario, diventando un importante fattore per l’appartenenza al gruppo.

Al momento inaugurale della mostra hanno partecipato Paolo Bordon, Direttore generale dell’Azienda USL di Bologna; Cristina Demaria Delegata per l’equità, l’inclusione e la diversità dell’Università di Bologna; la rete dei Comitati Unici di garanzia delle Aziende sanitarie bolognesi; l’Associazione Dry-Art; l’Associazione Malala gli occhi delle donne sulla pace; il Circolo Aziendale Ravone APS e Fabrizio Giostra, Direttore del Pronto soccorso del Policlinico di Sant’Orsola. Proprio questo setting assistenziale è stato coinvolto in uno studio osservazionale sulla violenza di genere i cui risultati sono stati presentati dalla Psichiatra Ilaria Tarricone, professoressa al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Alma Mater. Dallo studio “Intimate Partner Violence” è emerso che 1 donna su 10, anche a Bologna, riporta di aver subito un’aggressione fisica. Una ricerca necessaria per portare alla luce il drammatico fenomeno della violenza intima prima che si manifestino le conseguenze più gravi.

Ricerca, prevenzione e azione sono gli obiettivi che l’Azienda USL di Bologna persegue quotidianamente, facendo rete con le altre istituzioni e gli Enti di Terzo settore.

Le iniziative promosse in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne si collocano, infatti, all’interno di una programmazione aziendale pluriennale che prevede la progettazione e la realizzazione di interventi, anche in partnership con altri enti, tutti volti a prevenire e contrastare la violenza di genere. Consultori, ospedali, spazi giovani sono tutti luoghi ai quali le donne che hanno subito (o che potenzialmente possono subire violenza) si rivolgono: importantissimi setting in cui, pertanto, attivare interventi di prevenzione rivolta ai singoli e all’intera comunità.

 

La cura e l’assistenza dell’Azienda Usl di Bologna alle donne

Gli interventi assistenziali per le donne che hanno subito violenza, offerte dall’Azienda Usl di Bologna, non si limitano alla cura successiva all’evento, ma prevedono follow-up e la presa in carico da parte di psicologi. La violenza emerge in maniera trasversale negli ambulatori consultoriali, a partire dagli spazi giovani e poi anche durante l’accesso per IVG, durante il percorso nascita, l’assistenza al puerperio e addirittura durante gli accessi per la riabilitazione del pavimento pelvico. Raramente durante la prima visita, più spesso quando si instaura con le donne una relazione di fiducia, dando continuità alla relazione terapeutica.

Nel 2022, inoltre, tutte le donne seguite dal Percorso Nascita (quasi 5000) sono state sottoposte ad uno specifico screening per indagare eventuali disagi in gravidanza legati ad abusi.

 

Percorsi dell’Azienda USL di Bologna dedicati alla sensibilizzazione delle giovani generazioni

Particolare attenzione alle relazioni tra giovani coppie è data da tutti i progetti promossi dallo Spazio giovani dell’Azienda USL di Bologna. Si ricorda il progetto regionale W L’Amore, dedicato nello specifico ai preadolescenti, attivo da 10anni e rivolto alle classi terze delle scuole secondarie di primo grado, condotto in collaborazione tra Scuola e Servizi Sanitari (Spazi Giovani), con il diretto coinvolgimento delle famiglie. All’interno del percorso è presente un approfondimento intitolato “Se fa male è amore?” in cui si affrontano i temi della violenza nelle giovani coppie, violenza di genere e relazioni tossiche. Nell’anno scolastico 2022-2023 sono stati coinvolti 20 istituti comprensivi appartenenti ai Distretti sanitari di Bologna città, Pianura Ovest, Reno-Lavino-Samoggia, e di Savena Idice, nonché 76 classi e complessivamente 1.658 ragazzi/e oltre a 730adulti di riferimento (tra insegnanti, genitori e educatori).

Percorsi dell’Azienda USL di Bologna dedicati agli uomini autori di violenza

Agli uomini autori di violenza, infine si rivolge il Centro Liberiamoci dalla Violenza, luogo di prevenzione della violenza di genere centrato su percorsi di trattamento, individuali e collettivi. Attivo da gennaio 2018, il Centro ha accolto, su base volontaria, solo nei primi 10 mesi del 2023, 23 uomini, 6 dei quali hanno seguito completamente il percorso di trattamento, mentre 5 lo hanno abbandonato dopo pochi incontri. Di questi 16 uomini, di età compresa tra i 26 e i 61 anni, sono stati presi in carico. Dei 23 uomini che hanno iniziato il percorso 18 sono italiani, 5 stranieri.

L’impegno dell’Azienda USL di Bologna nel contrastare gli stereotipi di genere, promuovere una cultura rispettosa delle differenze e contrastare la violenza di genere, è rivolto quotidianamente sia al personale aziendale sia alla cittadinanza e si concretizza attraverso le numerose iniziative. Tra le tante, si evidenzia la formazione dedicata alle donne di tutto il territorio per prevenire e contrastare la violenza economica, il protocollo recentemente sottoscritto con le forze dell’ordine, le numerose iniziative di aggiornamento per il personale dipendente, l’affissione di cartelli con le informazioni sul numero unico antiviolenza affissi nei servizi per le donne (1522), nonché le panchine rosse posate nelle sedi aziendali. Quest’anno, grazie alla sensibilità del progetto Sally promosso dall’Associazione Bimbo Tu, 7 panchine rosse sono state installate nei diversi ospedali dell’Azienda USL di Bologna: Bentivoglio, Budrio, San Giovanni, Bazzano, Porretta, Loiano, Vergato. A queste se ne aggiunge una ottava, voluta dall’Azienda USL di Bologna, che verrà inaugurata il 29 novembre presso la Casa della Comunità Porto Saragozza.