Così ha detto in questi giorni la sorella di Giulia Cecchettin, barbaramente uccisa da chi considerava nonostante tutto un amico. La frase si potrebbe dire di ognuna delle protagoniste del testo teatrale “Ho varcato cancelli di cenere. Storie di ordinaria violenza”, che andrà in scena sabato 25 novembre alle ore 17.00 nella Sala dell’Auditorium P.A. Bertoli, in via Pia 110 a Sassuolo, ideato e scritto da Maria Antonia Bertoni, con la regia di Marina Meinero, prodotto dal Circolo Culturale Artemisia-APS di Sassuolo nella ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Cosa tiene insieme Apronia, una matrona romana, le donne detenute nella Casa delle malmaritate a Bologna, e una figura femminile della poesia, Amanda Baker? E Saman giovane fanciulla immigrata dal Panjab e Mahsa ragazza curda-iraniana?
Esse condividono la comune condizione di vittime di una violenza che assume nella storia forme sempre nuove, ma la cui radice rimane la stessa. Violenza e uccisione da parte del partner; vessazioni e omicidio legati alla dote e ai beni; gravidanza forzata; matrimonio precoce e combinato; vessazioni fisiche e psicologiche, torture, stupri e omicidi da parte di forze e apparati di Stato, sono tante diverse espressioni di un’unica violenza. Tutte le società patriarcali, di qualsiasi epoca e contesto geografico, hanno usato e continuano ad usare il femminicidio come forma di controllo e punizione sociale sulle donne. L’uccisione delle donne, come fenomeno mondiale (e purtroppo come emergenza italiana), ad opera di mariti, amanti, padri, conoscenti e sconosciuti, di guardie sedicenti della moralità, non può essere ascritta a una inspiegabile devianza, a un raptus.
Ogni parola spesa per ricordare le vittime di tanta violenza e il loro anelito alla vita e ad essere liberamente se stesse schiude un orizzonte di speranza per le donne che verranno.
Il testo teatrale sarà interpretato dalle attrici Sofia Buttini, Melissa Pincelli, Caterina Triglia, Laura Zucchi e accompagnato all’arpa da Cecilia Cuccolini. La produzione gode del patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Sassuolo, il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio, la collaborazione di Associazione Culturale STED e di Temple Theater.