Agli utenti stradali che l’hanno visto nottetempo con una bomboletta spray nera imbrattare con scritte la segnaletica verticale ed i cordoli in cemento della rotatoria posta in Bibbiano tra via Corradini, Via L. Ariosto e via G.B. Venturi, avrebbe riferito di “avercela” in modo particolare con quell’incrocio in quanto li – a suo dire – sarebbe morto il suo cane, circostanza questa non esimente della condotta delittuosa tenuta. Per questi motivi con l’accusa di deturpamento e imbrattamento di cose altrui i Carabinieri della stazione di Bibbiano hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, un uomo di 40 anni residente a Bibbiano. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.
I fatti risalgono al giorno 30 settembre, quando, il tecnico Comunale di Bibbiano, si presentava presso la Stazione dei carabinieri del paese, per presentare una denuncia contro ignoti, i quali, durante la notte tra il 29 ed il 30 settembre 2023 avevano imbrattato con una bomboletta spray di colore nero la segnaletica verticale ed i cordoli in cemento della rotatoria posta in Bibbiano tra via Corradini, Via L. Ariosto e via G.B. Venturi. Formalizzata la denuncia, i militari, davano avvio alle indagini richiedendo subito alla polizia locale le immagini relative alle telecamere di videosorveglianza poste in piazza della Repubblica che guardavano in direzione della rotatoria in esame. La visione delle stesse, permetteva d’individuare un uomo che intorno alle ore 04:00 del 30 settembre 2023, proveniente a piedi dalla direzione di via Corradini, si recava sulla rotatoria con una bomboletta in mano, con la quale applicava delle scritte sia sui segnali stradali che attorno il bordo giallo della rotonda stessa. L’uomo, nel corso dell’azione delittuosa, dialogava con degli utenti della strada che giungevano a bordo delle rispettive auto per cui i militari risalendo alle persone che avevano dialogato e visto da vicino l’improvvisato writter, le convocavano in caserma sentendole a verbale. I testimoni, riferivano ai militari che l’uomo era apparso loro in stato di alterazione psico-fisica, e che avrebbe riferito a sua volta di “avercela” con la rotatoria in quanto lì era morto il suo cane dal nome Shila. Al riguardo i carabinieri sottoponevano i testimoni ad apposita seduta di individuazione fotografica che consentiva agli operanti di identificare il presunto imbrattatore a carico del quale venivano acquisiti elementi circa la sua presunta responsabilità in ordine ai reati contestati circostanza per cui il 40enne veniva denunciato alla Procura reggiana in relazione al citato riferimento normativo violato.