Ventisei comuni colpiti su 55. Cinquemila cittadini evacuati. Centotrenta eventi franosi importanti, 14 corsi d’acqua tracimati. È il territorio della Città metropolitana di Bologna, meta di un sopralluogo, oggi, del Commissario alla ricostruzione post alluvione, generale Francesco Paolo Figliuolo. Al suo interno, un’area fortemente provata dal maltempo di maggio, soprattutto per quanto riguarda la valle del Santerno: è quella di Imola, con i suoi dieci comuni colpiti e oltre mille sfollati.
Dopo la visita in mattinata al ponte della Motta e Selva Malvezzi, nel pomeriggio il commissario, insieme al presidente della Regione e subcommissario, Stefano Bonaccini, e alla vicepresidente Irene Priolo, ha incontrato in Comune a Imola il sindaco, Marco Panieri, il sindaco di Bologna e della Città metropolitana, Matteo Lepore, e i primi cittadini dell’area metropolitana: in molti sono intervenuti illustrando problemi e criticità. Successivamente, il commissario ha proseguito con la visita a Fontanelice.
Nel corso della riunione, Figliuolo ha illustrato il metodo di lavoro: “Dai primi di settembre inizieremo a erogare i fondi: subito le somme urgenze, poi, quanto prima, le urgenze. Successivamente i gruppi di lavoro per la realizzazione dei piani (dissesto idrogeologico, ricostruzione): stamani ho firmato la convenzione con l’Alma Mater, poi con altre Università, Consorzi di bonifica. Quello che è accaduto qui nel mese di maggio potrebbe non rappresentare un’eccezione, bisogna ripensare il modo di lavorare. Valuteremo anche, in base all’elenco, l’integrazione dei Comuni esclusi dal decreto. Voglio ricordare- ha sottolineato il commissario- che il mio primo atto è stato nominare il presidente Bonaccini subcommissario: vogliamo lavorare insieme alla Regione”.
“Abbiamo il dovere di assicurare alle persone che hanno perso tutto che riavranno quello che hanno perso, al 100%, così come il Governo si è impegnato a fare- ha ricordato Bonaccini-. Lo stesso alle imprese. Il problema è che a oggi non ci sono le risorse per farlo. Ci sono quelle per fare alcuni cantieri, vanno erogate perché chi li realizza deve avere la certezza di poter lavorare. Abbiamo Comuni- ha continuato – che hanno usato tutto l’avanzo che avevano per gli interventi urgenti. Abbiamo bisogno dello Stato, del Governo. Quello che possiamo garantire è la forza d’animo, la capacità di rimboccarci le maniche, di lamentarci poco e di collaborare molto”.
La vicepresidente Priolo ha sottolineato la forte collaborazione “che, come Regione, stiamo mettendo in campo con la struttura commissariale. Sarà necessario un ulteriore sforzo, da parte del Governo, per l’allargamento dell’elenco dei Comuni colpiti, trasmesso alla presidenza del Consiglio dei ministri per il tramite del Dipartimento nazionale di Protezione civile lo scorso 25 giugno. Voglio ricordare che ad oggi- ha aggiunto la vicepresidente- oltre 11.500 famiglie hanno ricevuto il primo acconto di 3mila euro per far fronte ai danni subiti, per un totale complessivo di 34 milioni 700mila euro”.