Rispetto dei cronoprogrammi, verifica della completezza della documentazione riguardo ai principi di parità di genere, protezione e valorizzazione dei giovani, agli obiettivi sul collocamento dei diversamente abili, così come di loghi e diciture richieste dall’Unione europea. Sono alcuni degli accertamenti che si effettuano a campione nell’ambito dell’attività di controllo di regolarità amministrativa successiva all’adozione degli atti previsti dal Testo unico Enti locali sui numerosi interventi finanziati con fondi Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che il Comune di Modena è impegnato a realizzare.

Le modalità dell’attività di controllo sono state definite dalla Segretaria generale Maria Di Matteo e sono state sviluppate dal suo staff in collaborazione con la Direzione generale e i Rup, i Responsabili unici dei progetti. Dallo scorso anno, ogni semestre viene monitorato almeno il 20 per cento degli atti del Comune relativi agli interventi Pnrr. Nei giorni scorsi è stata presentata la relazione alla conferenza dei capigruppo del Consiglio comunale ed è emerso un complessivo esito positivo dei controlli effettuati.

“La documentazione – spiegano gli esperti – viene esaminata anche per verificare la presenza e la adeguatezza delle dichiarazioni rese sia dalla stazione appaltante che dall’operatore economico in tema di conflitto di interesse e titolarità effettiva, temi particolarmente attenzionati dall’Unione Europea per la prevenzione della corruzione e del riciclaggio”.

Il Comune di Modena ha già ottenuto finanziamenti Pnrr per quasi 77 milioni di euro dal Pnrr e nei mesi scorsi si sono svolte le procedure tecniche e amministrative, compresi gli aggiornamenti dei prezzi per l’aumento delle materie prime, dove è stato necessario, per garantire l’apertura dei cantieri nel 2023 dei progetti che hanno già ottenuto il via libera: dalla rigenerazione delle ex Fonderie e dell’ex Enel fino ai servizi del welfare, alle mense scolastiche, all’efficientamento energetico dei teatri, all’acquisto dei bus a idrogeno, al teatro delle Carducci e agli alloggi di edilizia residenziale sociale del Pinqua, il Piano per la qualità dell’abitare che prevede anche il parco dell’inclusività, interventi sulla mobilità nell’area nord e sul parco XXII Aprile, la piazza verde con l’hub di scambio intermodale e la dorsale ciclabile, la videosorveglianza e il nuovo Centro per l’impiego.

Oltre ai controlli già definiti, tra i quali anche quelli sui contributi eventuali in termini di “tagging” climatico o digitale e rispetto all’assenza di doppio finanziamento, nel primo semestre di quest’anno è stata aggiunta anche una nuova modalità controllo ai sensi del Codice dei Contratti pubblici: sono stati selezionati tre interventi, in diverse fasi di attuazione, ed è stata esaminata la documentazione prodotta, per verificarne la completezza e la corrispondenza ai requisiti fissati dalla Ragioneria generale dello Stato per una corretta rendicontazione.

“Questo specifico controllo – aggiungono gli esperti – consente di intervenire tempestivamente, prima della rendicontazione finale dell’intervento sul sistema ReGiS dello Stato, in caso si riscontrino problemi in fase di attuazione degli interventi e gestione delle procedure, colmando eventuali carenze e trovando soluzioni alle difficoltà che possono essere incontrate”.

Con il supporto di check-list appositamente predisposte per aiutare i Settori dell’ente, inoltre, nel corso dell’attività sono stati esaminati diversi atti come dichiarazioni di assenza di conflitto di interesse e di titolarità effettiva, contratti, lettere d’invito, determinazioni dirigenziali e documenti di indirizzo di progettazione.