Si è tenuta ieri pomeriggio a Palazzo Malvezzi la prima riunione della task force per il dissesto idrogeologico e la definizione di un piano di adattamento all’emergenza climatica costituita dalla Città metropolitana a fine maggio, dopo gli eventi alluvionali.
Alla riunione hanno partecipato il sindaco Matteo Lepore, il vicesindaco metropolitano Marco Panieri, i consiglieri delegati Daniele Ruscigno, Paolo Crescimbeni e le consigliere delegate Sara Accorsi e Simona Larghetti, l’assessore Daniele Ara del Comune di Bologna. E ancora, il Capo di Gabinetto Sergio Lo Giudice, il Direttore Generale di Comune e Città metropolitana, dirigenti e tecnici della Città metropolitana, del Comune di Bologna e della Regione Emilia-Romagna, rappresentanti di ARPAE, Consorzio della Bonifica Renana, Hera e docenti dell’Università di Bologna.
Il primo incontro è stato occasione per fare il punto su quanto fatto dai diversi Enti coinvolti durante la recente alluvione.
Tra i principali temi emersi la necessità di ripensare alle scelte di pianificazione territoriale e di regolamentazione urbanistica; individuare i criteri per una nuova ricostruzione della rete stradale; la necessità di una nuova consapevolezza nella gestione delle acque e delle reti idriche; studiare la mappatura delle frane in corso e delle zone allagate e compararle alle mappe di previsioni di rischio; l’attenzione alle connessioni fra agricoltura, eventi franosi e fabbisogno idrico; la riorganizzazione dei piani comunali di protezione civile; il rafforzamento della governance e delle sinergie fra i diversi enti che operano sul territorio; affrontare la questione del sistema delle condutture e dello smaltimento dei rifiuti; lavorare a un Piano di adattamento ai cambiamenti climatici.
Soddisfatto di questa prima riunione il sindaco Matteo Lepore che ha sottolineato come sia “importante avere un coordinamento tra tutti i soggetti che sul territorio si occupano di questi specifici temi: dalla pianificazione alla gestione dei servizi, dallo studio del fenomeno del cambiamento climatico alla riflessione su come poter attrezzare il territorio a prevenire e affrontare situazioni analoghe a quelle di inizio maggio. Grazie ancora a chi ieri ha partecipato e a chi nelle prossime settimane si metterà al lavoro insieme a noi sui temi urgenti emersi, per aggiornare i piani di adattamento e prevenzione.
Offriremo questo nostro contributo alla Regione e al Commissario Figliuolo perché non è possibile ricostruire le zone alluvionate come prima. Occorre usare le risorse della ricostruzione mettendo in campo un importante piano contro il dissesto idrogeologico e nuovo modo di irreggimentare le acque tutelando le nostre comunità”.
La task force lavorerà nelle prossime settimane per gruppi tecnici ristretti, affrontando le diverse tematiche emerse dal primo confronto di ieri.