Comunità energetiche rinnovabili, in Emilia-Romagna sempre più una realtà. Sono 124 i progetti per la costituzione e progettazione di CER che vengono finanziati dalla Regione, sui 141 presentati. E l’amministrazione regionale per far fronte a tutte le domande, più numerose del previsto, ha più che raddoppiato le risorse necessarie a far fronte alla copertura dei costi d’avvio, portandole da 2 a oltre 4,6 milioni di euro, utilizzando risorse europee del Programma Fesr 2021-2027.
Sono diversi i soggetti emiliano-romagnoli che si sono fatti avanti per far nascere comunità di produzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili (eolico e solare su tutti), rispondendo al bando della Regione, la prima in Italia ad approvare una legge per il sostegno alle CER: Comuni e Unioni di Comuni, condomini, centri ricerca, caseifici, cooperative agricole e edili, immobiliari, piccole e medie imprese (Pmi), fino a enti del Terzo settore, opere pie, parrocchie e monasteri.
Un piano – avviato dalla Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini – che disegna un futuro non più caratterizzato da grandi centrali, ma da un impegno comune e diffuso in tutto il territorio affinché l’energia pulita possa essere sempre più di prossimità, autoprodotta e condivisa. Poi, una volta avviate e progettate le CER, sono previsti altri contributi regionali per sostenere la realizzazione delle infrastrutture necessarie per attivarle. E sarà fondamentale, a quel punto, anche l’emanazione in tempi celeri del provvedimento del Governo che determinerà le modalità di incentivazione tariffaria per l’energia prodotta dalle CER.
“Una risposta straordinaria quella avuta dal bando regionale. Una conferma- affermano il presidente Bonaccini e l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Green economy, Vincenzo Colla- della giusta direzione intrapresa, che punta in maniera concreta alla sostenibilità e a tenere insieme ambiente e lavoro. Azioni utili e propedeutiche all’incremento sul territorio regionale di impianti da fonte rinnovabile così da ridurre le emissioni di gas a effetto serra, che si traducono in benefici ambientali, incrementando al contempo i benefici sociali in termini di coinvolgimento anche delle fasce più deboli della popolazione, e di contrasto alla povertà energetica”.
E sulla decisione della Giunta di incrementare la dotazione inizialmente prevista per concedere i contributi a tutti i progetti finanziabili, Bonaccini e Colla aggiungono: “Abbiamo ribadito concretamente l’impegno della Regione ad attivare i percorsi di costituzione delle CER. Questo in coerenza con quanto previsto nei documenti programmatici, dal Patto per il Lavoro ed il Clima ed alla legge regionale per la promozione e sostegno delle Comunità energetiche rinnovabili e degli auto-consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente”.
Il contributo regionale è a fondo perduto fino all’80% delle spese sostenute per l’avvio e la costituzione delle CER e per gli studi di fattibilità, traguardi da centrare in un anno, e incrementato fino al 90% sulla base delle premialità previste.
Dettagli sui progetti e sul bando sul sito del Programma regionale Fondo europeo di sviluppo regionale – Fesr.
Le CER in Emilia-Romagna
In attuazione degli obiettivi europei di sostenibilità ambientale e di produzione e consumo di energia da fonti rinnovabili, la Regione ha approvato la legge regionale n. 5 del 27 maggio 2022 “Promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili e degli auto consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente”. La norma, tra le varie forme di sostegno e promozione di CER, prevede la possibilità di concedere contributi finanziari a sostegno della fase di costituzione, della predisposizione dei progetti, dell’acquisto e dell’installazione degli impianti di produzione e accumulo dell’energia e delle tecnologie necessarie alla realizzazione dei servizi previsti dalla normativa.