Un ricco programma di 11 spettacoli ed eventi performativi in teatro e all’aperto, fra danza, teatro, poetry slam (competizioni poetiche) e circo contemporaneo, dopo un’inaugurazione festosa il Primo Maggio con il “microfono aperto” per chiunque si voglia esibire e con il pranzo solidale delle Cucine Popolari. E’ quanto riserva la settima edizione delle “resiDANZE di primavera” a Teatri di Vita di Bologna (via Emilia Ponente 485 – teatridivita.it) e all’aperto nel Parco dei Pini, dall’1 al 14 maggio.
Il programma di Teatri di Vita – Centro di Produzione Teatrale è realizzato in convenzione con il Comune di Bologna e con il contributo della Regione Emilia-Romagna e del Ministero della Cultura.
Il programma del Primo Maggio
Si inizia il Primo Maggio con l’ormai tradizionale giornata di festa a Teatri di Vita, a partire dalle 11 del mattino, fino a sera, a ingresso libero negli spazi del teatro e all’esterno. Una giornata “open mic”, all’insegna del Microfono Aperto per chiunque voglia leggere poesie, raccontare barzellette, lanciarsi nella stand-up comedy o nel poetry slam, suonare, cantare o recitare, in uno spirito di condivisione. A condurre la giornata saranno Alessio Genchi e Innocenzo Capriuoli, affiancati da Green Everywhere che animerà il dj-set per tutto il tempo. Inoltre, si potrà portare una piantina da piantare nel giardino di Teatri di Vita in cambio del caffè gratis. Ma il Primo Maggio sarà anche una giornata importante di solidarietà, con le Cucine Popolari. Si potrà infatti pranzare negli spazi all’aperto di Teatri di Vita con un menù preparato dalle Cucine Popolari, alle quali sarà devoluto l’intero incasso per sostenere le sue attività.
Inoltre sono previsti due spettacoli: Metamorfosi di forme mutate del Teatro del Lemming, spettacolo a posti limitatissimi (per soli 5 spettatori), che sarà replicato più volte a partire dalle ore 18: un’opera di teatro immersivo a partire dalle suggestioni delle Metamorfosi di Ovidio, per addentrarsi nel mito arcaico, tra immagini, suoni e odori; e Ridi, piangi, ti ecciti di Genchi e Capriuoli, che raccontano la vita dell’uomo contemporaneo in uno zapping tra passato e futuro, una filastrocca dove il teatro si fonde con la slam poetry.
Il programma dei giorni successivi
Appuntamento ancora due volte con il super-classico Amleto di Shakespeare nella versione cupa proposta da Laura Angiulli e da Galleria Toledo (2-4 maggio), dove la storia del principe di Danimarca è raccontata mettendo in evidenza i legami familiari e i trabocchetti politici; e con La mite (5-6 maggio) che Teatri d’Imbarco ha tratto dal racconto di Dostoevskij con la regia di Nicola Zavagli per l’interpretazione di Beatrice Visibelli, per indagare nei rapporti tra uomo e donna, tra vittima e carnefice, in un racconto che attraversa purtroppo le epoche.
Cuore della rassegna sono le residenze artistiche di sei compagnie e artisti, che hanno potuto lavorare a Teatri di Vita nell’ambito del programma Artisti nei territori della Regione Emilia-Romagna con il Ministero della Cultura, anche con l’affiancamento di diversi tutor (Carmelo Antonio Zapparrata per la danza e Agnese Doria per il teatro) e che presentano gli studi elaborati, in parte ancora in fase di sviluppo e in parte già ormai prossimi alla versione definitiva.
Durante la prima settimana gli spettatori incontreranno due originalissimi percorsi performativi. Il primo è Terramadre di Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich (5-6 maggio), che esplora il rapporto dell’uomo con la natura, invitando il pubblico a un percorso condiviso nell’ambiente e infine restituendo con la parola il racconto di un’esperienza. Il secondo è Stiamo lavorando per voi (ci scusiamo per il disagio) di Claudio Larena (6 maggio), che si confronta con il tema dei cantieri nelle città odierne, attraverso una installazione performativa, che stimola la riflessione sul cantiere come spazio alieno, tanto abituale quanto fastidioso nell’esperienza di vita cittadina.
Nella seconda settimana il primo appuntamento con le residenze è con il nouveau cirque, con la presentazione di Llabyellov di Carlo Cerato (11-12 maggio), uno spettacolo di giocoleria, avvincente e ironico, con bastoni, anelli, palline, fazzoletti, ma anche piume, gelati, giocattoli, racchette in una continua, divertente e scoppiettante invenzione fantasiosa. Per il teatro, la compagnia Collettivo Est presenta Purgatori (13-14 maggio) si confronta con il Purgatorio di Dante, preso come modello del lockdown: un attraversamento moderno dei sette vizi capitali, fra teatro fisico e folgorazioni visive derivanti dai grandi illustratori della Divina Commedia, da Blake a Dalì a Glaser. Per la danza, sono due le compagnie alle prese con i loro lavori in cantiere: Tecnologia Filosofica presenta Eco del mondo (13-14 maggio), omaggio alla figura di Arlecchino, a partire dal celebre quadro di Picasso, visto nella sua condizione di fragilità di fronte ai frantumi del mondo.
Le “resiDANZE di primavera” ospitano anche le creazioni dei danzatori e performer del corso Anfibia condotto da Leggere Strutture Art Factory (8-9 maggio).
E ritorna per il secondo anno la Residenza dello spettatore. Ovvero, non solo gli artisti ma anche gli spettatori possono ‘creare’ in residenza il loro essere spettatori. E’ un progetto sperimentale e innovativo che proponiamo nell’ambito di “Epifania delle residenze”, un progetto triennale condiviso dai titolari di residenza dell’Emilia Romagna, che si svilupperà in sette strutture coinvolgendo artisti, curatori e – appunto nel nostro caso – spettatori.