È stato attivato nei giorni scorsi il Punto di Infermieristica di Comunità a Camposanto, un nuovo servizio che mira ad avvicinare l’assistenza ai cittadini, fornendo risposte integrate ai bisogni sanitari, sempre più complessi, della società di oggi. La progettualità, che l’Azienda USL sta introducendo in diverse realtà sul territorio provinciale, si inserisce nel solco di quanto indicato dal DM77, che prevede la revisione organizzativa di tutta l’assistenza territoriale.
La novità è stata illustrata ieri sera nel corso dell’incontro pubblico “Nuovi servizi per nuovi bisogni – Dall’attivazione del Punto di Infermieristica di Comunità ai percorsi di assistenza dell’Ospedale Santa Maria Bianca”, che si è svolto alla Sala polivalente Ariston di Camposanto. Angiolina Parigi, Presidente dell’Avis di Camposanto, ha aperto la serata, lasciando poi la parola a Monja Zaniboni, Sindaca di Camposanto e alla neo Direttrice del Distretto sanitario di Mirandola Annamaria Ferraresi, che hanno presentato le novità sul territorio, tra cui appunto l’Infermieristica di Comunità, attivata di recente e che nei prossimi giorni amplierà l’offerta di servizi con la possibilità per i cittadini residenti a Camposanto di effettuare prelievi, a prenotazione CUP e su prescrizione del Medico di medicina generale. L’attività è stata illustrata nel dettaglio con gli interventi di Rosa Lopopolo, Infermiera di Comunità, e Andrea Melloni, Medico di medicina generale.
Chi è e cosa fa l’infermiere di comunità – È la figura professionale di riferimento che assicura l’assistenza infermieristica, ai diversi livelli di complessità, in collaborazione con tutti i professionisti presenti nella comunità in cui opera, in primis Medici di medicina generale, fisioterapisti, assistenti sociali e specialisti. È un professionista della salute che riconosce e cerca di mobilitare risorse all’interno delle comunità, comprese le competenze, le conoscenze e la disponibilità di gruppi e organizzazioni della comunità per la promozione della salute e del benessere nella comunità. Per ogni paziente viene predisposto un piano assistenziale personalizzato e quindi mirato ad una presa in carico complessiva, che va dalla prevenzione, alla cura e agli aspetti riabilitativi con i diversi professionisti coinvolti. In sintesi, l’infermiere svolge il suo ruolo nel contesto comunitario di cui fanno parte la rete dei servizi sanitari e sociosanitari, le scuole, le associazioni e i vari punti di aggregazione.
Nel corso della serata sono intervenuti anche due Direttori di strutture complesse dell’Ospedale Santa Maria Bianca, Alessandro Andreani (Pneumologia) e Calogero Alfonso (Ortopedia e Traumatologia). Il primo, nominato circa sei mesi fa, ha tracciato il quadro dell’offerta pneumologica, con il reparto di degenza ordinaria e l’attività ambulatoriale, che si occupa della diagnosi e del trattamento di varie patologie tra cui OSAS – acronimo che sta per Sindrome delle apnee ostruttive del sonno -, insufficienza respiratoria, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), asma grave, patologie neuromuscolari e altre. Importante inoltre il servizio di pneumologia interventistica (che comprende broncoscopia e toracoscopia medica) indirizzato verso la diagnostica delle patologie neoplastiche e non, che interessano il polmone e la pleura, anche grazie a strumentazioni all’avanguardia come videobroncoscopi e un ecoendoscopio bronchiale (EBUS) donati dall’Associazione La Nostra Mirandola, e un toracoscopio. Tra le novità più recenti l’attivazione dal dicembre scorso dell’ambulatorio dell’Affido respiratorio, dedicato alle urgenze pneumologiche dei pazienti dei distretti di Mirandola e Carpi.
Il dottor Alfonso, giunto a Mirandola poco più di un anno fa dopo un’esperienza trentennale al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, ha spiegato alla platea di cittadini l’attività dell’Ortopedia, partendo da quella ambulatoriale, con programmazioni di sedute dedicate aperte a Cup, come ad esempio per l’ambulatorio di distretto articolare (anca, spalla, ginocchio) e l’ambulatorio delle infiltrazioni. Significativa la ripresa dell’attività di chirurgia ortopedica, con un importante incremento degli interventi eseguiti, tra protesi d’anca e di ginocchio, revisioni di protesi, fratture del collo del femore e altro. Di recente avvio l’attività d’innesto delle cellule staminali per il trattamento delle patologie degenerative del ginocchio. Per il prossimo futuro l’obiettivo è rafforzare l’assistenza territoriale, portando l’attività più vicina ai contesti di vita dei cittadini, sfruttando le potenzialità delle Case della Comunità esistenti o in corso di realizzazione.
“È stata una serata soddisfacente e interessante sotto tanti punti di vista – afferma Annamaria Ferraresi, Direttrice del Distretto di Mirandola –, incontrare i cittadini e poter spiegare le novità sul fronte sanitario e assistenziale che si stanno realizzando sul territorio è sempre un fatto positivo. Ho riscontrato una grande partecipazione da parte di una comunità competente e attenta: ringrazio l’amministrazione comunale di Camposanto per l’organizzazione della serata e l’Avis locale per avere messo a disposizione la sala. Una sinergia consolidata, quella tra enti e associazioni, che in questo territorio trova la migliore espressione”.