Un team di sei studenti con background multidisciplinari che sviluppa e risolve una sfida di innovazione in ambito sanitario, facendosi ispirare e interagendo con le tecnologie e i ricercatori del CERN, il centro europeo per la ricerca nucleare di Ginevra, e applicando un approccio human-centered. È questo l’obiettivo di Oper.CBI (Challenge Based Innovation), il programma con cui Università di Bologna e l’innovation hub Almacube fanno incontrare l’Emilia-Romagna con le tecnologie del più prestigioso centro di ricerca europeo, connettendo aziende, studenti e ricercatori e coinvolgendoli nello sviluppo di idee innovative. Il programma, della durata di cinque mesi, ha coinvolto come partner Servizi Italia SpA, gruppo leader nel settore dei servizi integrati in ambito sanitario, che ha proposto la propria sfida di innovazione agli studenti.
Nel corso della Collision Week, che si è tenuta dal 30 gennaio al 3 febbraio, i team hanno lavorato alla prototipazione delle loro soluzioni in IdeaSquare, il laboratorio di Open innovation del CERN. Tre i temi su cui si sono cimentati: il rapporto tra medico e paziente, i nuovi servizi sanitari in ambito domestico e la formazione dei care-giver.
“L’Università di Bologna ha tra i propri obiettivi strategici l’incremento delle collaborazioni con realtà pubbliche e private per favorire lo sviluppo dei territori e valorizzarne le vocazioni, così come la valorizzazione e il consolidamento delle azioni per l’imprenditorialità e il trasferimento tecnologico. Tra le numerose iniziative messe in campo per raggiungere questi obiettivi, da tempo l’Ateneo partecipa a diversi programmi di Open Innovation, tra i quali spiccano CBI – Challenge Based Innovation e SUGAR Network, rispettivamente promossi dal CERN di Ginevra e dalla Stanford University”, dichiara Claudio Melchiorri, Delegato per i Rapporti con le Imprese e la Ricerca Industriale dell’Università di Bologna. “Queste iniziative, seguite con attenzione assieme ad altre analoghe dal Settore Imprenditorialità dell’Area Innovazione di Ateneo, si configurano come esempi tangibili della capacità di implementazione di questa strategia, in cui le più grandi risorse che abbiamo come Università, ovvero i nostri studenti, hanno la possibilità di mettersi in gioco e cimentarsi con le sfide lanciate dal mondo industriale. Questo percorso consente loro di sviluppare competenze trasversali che potranno tornare utili nel loro futuro professionale, contribuendo allo stesso tempo a risolvere problemi reali percepiti dal mondo industriale”.
“I nostri percorsi di co-creazione e co-progettazione danno a grandi aziende corporate e PMI la possibilità di risolvere sfide progettuali complesse e di applicare soluzioni tecnologiche competitive ai loro prodotti e servizi, mettendole in connessione con i giovani talenti delle università del territorio”, dichiara Andrea Barzetti, amministratore delegato di Almacube. “Siamo orgogliosi di poter collaborare con un’istituzione prestigiosa come il CERN che, grazie alla sua disponibilità, offre ai ragazzi una grande opportunità di crescita e di conoscenza che potranno mettere a frutto nel mercato. Ma le innovazioni generate qui possono avere ricadute positive su tutta la società e contribuire a disegnare un futuro più sostenibile per tutti”.
“Sono ormai due anni che Servizi Italia collabora con Almacube per sviluppare progetti innovativi”, commenta Andrea Sabatini, Head of Business Development di Servizi Italia. “Entrare in contatto con talenti universitari che hanno la libertà e la freschezza mentale per immaginare percorsi innovativi per disegnare nuovi modelli di business è stato esaltante. Ringrazio l’Università di Bologna e Almacube per questa grande iniziativa e per l’opportunità che ci hanno dato”.
Gli studenti che hanno preso parte alla Collision Week, tutti dell’Università di Bologna e provenienti da diversi ambiti disciplinari, sono: Laura Corradi (International Cooperation and Human Rights), Javokhir Isomurodov (Digital Transformation Management), Stefano Sorrentino (Digital Humanities), Caterina Leonelli (Ingegneria Informatica), Stefano Angelucci (Ingegneria Biomedica), Lucia Valli (Advanced Service Design).
Il programma Oper.CBI ha preso avvio nel mese di ottobre 2022, con il lancio della sfida da parte di Servizi Italia, che ha chiesto al team di proporre nuove soluzioni per disegnare la sanità del futuro. Nella prima fase dei lavori i giovani talenti si sono messi alla prova nella definizione di diverse soluzioni, nella loro fattibilità tecnologica e applicabilità per l’utente finale. Il tutto attraverso il modello progettuale del Design Thinking, utilizzato per risolvere problemi complessi impiegando una visione e una gestione creative. All’interno di IdeaSquare, il laboratorio di open innovation del CERN, i ragazzi hanno potuto lavorare alla prototipazione delle loro soluzioni, con la settimana suddivisa tra momenti di teamwork, interviste ai ricercatori e scienziati, visite alle strutture e laboratori come Clear (CERN Linear Electron Accelerator for Research), Atlas (un rilevatore di particelle di 46 metri di lunghezza) e l’Antimatter Factory, oltre ad un momento conclusivo di pitch e presentazione dei progetti. Al rientro dall’esperienza di Ginevra gli studenti avranno due settimane per presentare in forma definitiva la loro soluzione, con il programma che si concluderà il 28 febbraio.