Il progetto Ragazze Digitali ha ottenuto un importante riconoscimento di livello internazionale: è stato infatti selezionato dall’OPSI – Observatory of Public Sector Innovation, l’osservatorio della OECD che si occupa di analizzare e condividere le buone pratiche per l’innovazione per la Pubblica Amministrazione dei paesi che ne fanno parte.
“Ragazze Digitali”, oltre ad essere stato tra i vincitori della Call for Innovations di OECD che ha ricevuto 1084 candidature da 94 Paesi del mondo, è stato inserito nella Biblioteca dei casi di studio OPSI.
Il progetto Ragazze Digitali è nato in Unimore nel 2014 per avvicinare in modo innovativo le ragazze delle scuole superiori ai temi del digitale, alle discipline tecnologiche e scientifiche, facendo capire che i corsi universitari e di formazione specialistica STEM sono alla portata anche del mondo femminile. Dal 2022 il progetto, che ha visto la partecipazione di oltre 240 ragazze in otto Summer Camp gratuiti della durata di tre settimane dove le iscritte hanno potuto apprendere le basi di un linguaggio di programmazione e lavorare in gruppo sull’applicazione pratica di quanto appreso, per realizzare software e/o altre tipologie di prodotti, è stato condiviso dagli altri atenei della regione per diventare un fiore all’occhiello della formazione della Regione Emilia Romagna.
“Dopo essere stato menzionato nel report She Figures della Commissione Europea come esperienza unica in Italia volta ad incoraggiare le ragazze verso lo studio delle materie ICT, – afferma la prof.ssa Claudia Canali di Unimore – il progetto Ragazze Digitali riceve un altro importante riconoscimento di livello internazionale. Esprimiamo grande soddisfazione per un risultato che premia l’impegno profuso in questo progetto, nato nel nostro Ateneo nel 2014 ed ora esteso in rete con la Regione Emilia Romagna e le università del territorio.”
L’intenzione della Regione Emilia-Romagna e delle università partner del progetto è quella di istituzionalizzare l’iniziativa, rendendola un appuntamento fisso attraverso l’organizzazione di un numero crescente di edizioni dei corsi ed avendo cura di raggiungere anche le zone più marginali e distanti dai maggiori poli universitari.