Sono quasi 50 i cittadini, alcuni anche da fuori provincia, che si sono rivolti allo sportello Informacargiver di Modena nei suoi primi due mesi di attività. Il servizio, attivo presso la Casa della Comunità ‘G.P. Vecchi’ in via Levi Montalcini a Modena, si occupa di informare i cittadini che si prendono cura di un familiare anziano o disabile relativamente a benefici, sostegni ed agevolazioni a cui potrebbe accedere, oltre che in merito alla rete dei servizi socio-sanitari e assistenziali attiva in città sui cui può contare.

Questa mattina, venerdì 2 dicembre, alla Casa della Comunità, in un momento di incontro si è ribadita l’importanza del servizio gestito dall’Azienda USL di Modena insieme al Settore Servizi Sociali del Comune di Modena, con la preziosa collaborazione dell’associazionismo. Presenti l’Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Modena, Roberta Pinelli, la Direttrice delle Attività Sociosanitarie dell’Ausl di Modena, Federica Rolli e il Direttore del Distretto sanitario di Modena, Andrea Spanò, insieme agli operatori del servizio.

Aperto lo scorso settembre, allo sportello Informacaregiver si sono rivolti circa 50 persone appartenenti ad altrettanti nuclei familiari, sia cittadini che hanno richiesto un appuntamento in sede per essere informati sui percorsi a disposizione di chi si prende cura di un proprio caro, sia familiari impossibilitati a spostarsi dal proprio domicilio che hanno ricevuto la visita a casa di un operatore sociale del servizio.

Al punto informativo si accede gratuitamente nelle giornate di lunedì, giovedì e sabato, dalle ore 9 alle 12, previo appuntamento da fissare telefonicamente chiamando il numero 059/438133 o tramite email (polo.puass@comune.modena.it). Un operatore sociale sarà a disposizione di chi desidera essere informato sulle azioni di supporto a favore dei caregiver familiari.

“Se l’obiettivo generale – afferma l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Modena, Roberta Pinelli – è allungare quanto possibile la permanenza delle persone non autosufficienti al proprio domicilio come condizione primaria per preservarne salute e benessere, dobbiamo creare le condizioni perché questo possa verificarsi attraverso risposte più flessibili, il potenziamento dell’assistenza domiciliare, la rete con le strutture e i servizi del territorio, il sostegno a chi si prende cura di anziani e disabili. Si ritiene siano circa 1.740 i caregiver a Modena, ma la stima considera solo chi ha avuto contatti con i servizi socio-sanitari. Molte persone non sanno di svolgere un compito in cui potrebbero essere coadiuvate da consulenze, supporti previdenziali, oltre che psicologici e anche con l’attivazione del terzo settore. A tutti loro, che rappresentano una risorsa preziosa per il loro cari e per l’intera comunità, si rivolge l’Informacaregiver”.

“Dopo avere proceduto all’individuazione dei referenti caregiver distrettuali sociali e sanitari e ad avere strutturato e realizzato un percorso formativo rivolto ad operatori sanitari e socio-sanitari e sociali, si sta compiendo la seconda fase che prevede il rafforzamento dei punti di primo accesso con l’obiettivo di garantire l’equità di accesso dei cittadini ai servizi di sostegno al caregiver – spiega Federica Rolli, Direttrice delle Attività Sociosanitarie dell’Ausl di Modena -. L’apertura dello Sportello Informacaregiver è un passo tangibile, che valorizza la costante collaborazione del Comune di Modena con l’Azienda USL in particolare con il Distretto di Modena. Lo sportello è un ulteriore tassello verso la realizzazione dell’integrazione sociosanitaria tracciata anche dal recente Decreto Ministeriale 77/2022”.

“Spesso un familiare che accudisce quotidianamente un proprio caro a domicilio si trova disorientato sul tipo di supporto che può ricevere dai servizi sanitari e sociali del territorio – aggiunge Andrea Spanò, Direttore del Distretto Sanitario di Modena -. Con lo sportello attivato alla Casa della Comunità vogliamo tendere la mano a queste persone per guidarle in un contesto che prevede percorsi e agevolazioni non sempre conosciuti. L’obiettivo del servizio è quello di non fare sentire sola questa parte di cittadinanza che ogni giorno si impegna, anche con difficoltà e grande sforzo emotivo, nella cura di un parente”.