Lo scorso 28 ottobre, ha fatto tappa anche a Formigine la carovana dello Youz – Generazione di idee, forum della Regione Emilia-Romagna nato con l’obiettivo di dedicare uno spazio di incontro e ascolto ai giovani under 35.
Un’iniziativa itinerante che per la sua ottava fermata ha toccato il Distretto ceramico in un doppio appuntamento organizzato in mattinata all’istituto Volta di Sassuolo e a seguire a Formigine, presso Villa Gandini, dove sorge lo spazio di coworking.
Con oltre 2.500 giovani di tutta la Regione, Youz vuole analizzare diversi temi che vanno dalla scuola al lavoro, dalla parità di genere alla sostenibilità e ancora dai servizi alla digitalizzazione.
“Specialmente in un momento di incertezze come questo – ha detto il Sindaco di Formigine Maria Costi – è importante intercettare richieste e necessità dei giovani che abitano nel territorio. Per questo motivo siamo stati più che felici di avere ospitato la carovana dello Youz. Stiamo vivendo un periodo duro, ed è quindi nostro compito cogliere i disagi dei ragazzi e lavorarci insieme affrontando i problemi da vari punti di vista: sanitario, ambientale ed educativo. Mi rivolgo a quanti operano nel mondo dell’educazione e della politica, a vari livelli: vi attende una grande missione. Io sono un sindaco fortunato, perché c’è tanta gente che lavora per la comunità e partendo da questa ricchezza si possono fare grandi cose”.
In particolare a Formigine, enti locali, associazioni e professionisti si sono confrontati sul tema “Partecipazione e coinvolgimento per ri-pensare spazi e opportunità dedicate ai giovani”.
“Il punto focale della discussione – ha concluso il Vicesindaco con delega alle Politiche giovanili Simona Sarracino – è stata la futura apertura della Casa del Custode dedicata agli adolescenti. Tra le proposte emerse dalla discussione, la necessità di partire dalle passioni, dai bisogni e dalle idee degli stessi ragazzi, dando spazio alla loro creatività. Un luogo aperto, informale e destrutturato in cui siglare un patto con i giovani da intendere come strumento di responsabilizzazione, lasciandoli liberi di esprimersi”.