La Regione Emilia-Romagna rinnova fino al 30 giugno 2023 l’intesa con Aiop – Associazione italiana di ospedalità privata accreditata per il recupero delle liste d’attesa. Il via libera è arrivato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale che ha siglato un apposito protocollo d’intesa.

Le risorse a disposizione ammontano a 7.976.711 euro stanziati dal Ministero della Salute, dai 150 milioni di euro assegnati alle Regioni col vincolo di essere utilizzati solo per il recupero delle liste d’attesa, fondi che saranno poi suddivisi per Aziende Usl. A questi si aggiungono 7milioni di euro di risorse regionali, l’importo annuale stanziato dal 2020 dopo l’intesa per affrontare insieme la pandemia.

“Con questo accordo- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- diamo una spinta ulteriore al nostro piano operativo per il recupero delle liste di attesa, che si pone l’obiettivo di ritornare nel 2023 ai valori di performance pre-pandemici per le prestazioni differibili o programmabili. La nostra sanità è stata messa a dura prova dalla pandemia, ma il nostro sistema regionale ha comunque garantito le prestazioni urgenti. Rinnovare l’intesa con Aiop vuol dire consolidare una collaborazione proficua e un rapporto ben consolidato nel tempo”.

“Il nostro obiettivo- conclude Donini- è recuperare il 90% delle prestazioni monitorate di tipo specialistico, diagnostico e chirurgico entro la fine di dicembre 2022 e il 95% entro il 2023 attraverso un piano di assunzioni per la sanità pubblica da condividere con le organizzazioni sindacali, concordare un piano per l’attività aggiuntiva dei nostri dipendenti professionisti, promuovere l’appropriatezza delle richieste di prestazioni e cogliere la disponibilità del privato accreditato, così come si è manifestata anche nelle fasi più dure della pandemia a supporto della sanità pubblica”.

In questi anni le strutture private accreditate hanno contribuito infatti al recupero delle liste di attesa per le prestazioni chirurgiche. La Regione Emilia-Romagna, dunque, rinnova così la collaborazione con Aiop prorogando l’accordo che funge da quadro di riferimento per la contrattazione a livello locale delle Aziende sanitarie con le strutture ospedaliere private accreditate aderenti ad Aiop finalizzate al recupero dei tempi di attesa.

 

Il piano regionale per il recupero

La Regione Emilia-Romagna ha predisposto il piano operativo per il recupero delle liste di attesa che ha l’obiettivo di ritornare entro il 2023 ai valori di performance pre-pandemici per le prestazioni differibili o programmabili. Entro la fine del 2022, i tempi previsti dovranno essere rispettati almeno nel 90% dei casi, raggiungendo gli indici di performance richiesti (area verde), e quindi dovrà essere garantita la prima visita specialistica entro 30 giorni e un accertamento diagnostico entro 60. In media, questi i tempi che prima del 2020 erano rispettati nel 97% dei casi, ed è a valori analoghi che la Regione vuole arrivare entro il 2023.

Sul fronte della chirurgia si prevede nel 2022 il recupero della capacità produttiva al 92% dei livelli del 2019 e il ripristino completo della capacità pre-pandemica nel 2023. Ogni azione proposta sarà oggetto di confronto con i sindacati.

Il piano non riguarda gli interventi e le prestazioni specialistiche urgenti, per i quali il sistema sanitario regionale ha sempre, nonostante l’emergenza sanitaria, garantito l’effettuazione.

Tra gli strumenti per raggiungere gli obiettivi l’efficientamento delle sale operatorie, con una programmazione chiara e definita dei percorsi di preparazione dei pazienti per azzerare i tempi di degenza pre-operatori; percorsi di accesso alle visite specialistiche, univoci e standardizzati per le patologie più frequenti; il potenziamento della collaborazione tra aziende sanitarie anche di diverso ambito territoriale per ampliare le disponibilità di prenotazione dei servizi. E ancora l’utilizzo della telemedicina.

 Le prestazioni recuperate

Complessivamente, nel 2020 in Emilia-Romagna sono state gestite e recuperate oltre 1,6 mln di prestazioni sospese. Per ciò che concerne gli interventi chirurgici, nel 2020 sono stati rimandati circa 74 mila ricoveri: al 1^ gennaio 2022 la casistica si era ridotta a solo 21 mila ricoveri. Si può quindi stimare un recupero di circa 53 mila interventi totali entro il 2021.