L’ultima fotografia scattata da Eurostat sull’andamento del pil per abitante nel 2005, riconferma uno scenario noto con tanto di spaccatura tra i due estremi del Belpaese. Gli abitanti del Sud Italia sono tra i più poveri d’Europa, anche se c’è chi sta peggio; vivono molto meglio i cittadini del Nord, con Bolzano e tutta la Lombardia in testa.
Partendo da una media del pil per abitante dell’Ue a 27 paesi del 100%, l’Italia in generale si attesta al 104,8%, ma con una vistosa forchetta tra parte settentrionale e meridionale della penisola.
In base ai dati dell’Ufficio europeo di statistica, nel Nord Ovest il pil pro capite è del 127,3%, nel Nord Est al 125,2% Nord Est, al 118,1% nel Centro, al 69,6% al Sud e al 70,6 nelle isole.
Ma in ogni caso il nostro Mezzogiorno non compare nella classifica delle 15 regione più povere d’Europa. Per la verità la spaccatura tra ricchi e poveri nella grande Europa a 27 paesi membri è molto più evidente, si va infatti dal 303% di Londra al 24 % del Nord-Est della Romania. Situazione tutt’altro che facile anche in alcune regioni della Bulgaria e del Portogallo.
Nel dettaglio delle regioni italiane, quattro hanno registrato un pil per abitante superiore al 125%. Si tratta di Bolzano (136,7%), Lombardia (136,5%), Emilia Romagna (128,1%), Lazio (127,9%).
Cinque regioni invece, tutte del Sud, compaiono tra quelle al di sotto del 75%: Basilicata (74,3%), Puglia (68,1%), Calabria (67,5%), Sicilia (67,4%), Campania (66,2%).