La tavola rotonda “Accogliere un bambino, nascere genitori”, che si è tenuta sabato scorso a Rubiera, è stata un vero successo. Erano presenti oltre 150 persone tra genitori affidatari, adottivi, operatori che hanno partecipato con grande attenzione all’incontro organizzato dal Servizio Sociale Associato dei Comuni di Baiso, Casalgrande, Castellarano, Scandiano, Rubiera e Viano.
Era necessario fare il punto della situazione su questa importante esperienza che coinvolge decine di famiglie del territorio. “Abbiamo fatto la sintesi di un lavoro iniziato due anni fa – conferma il dirigente del SSA Adriano Temporini – che ha visto un grandissimo impegno dei nostri operatori i quali si sono confrontati con le scuole, le parrocchie, le associazioni, per diffondere la cultura dell’affido e dell’ adozione. I risultati sono una vero e proprio aumento delle coppie che si sono ritrovate genitori di un bambino e la creazione di una rete di esperienze di ospitalità, incontri, relazioni, scambi reciproci, estremamente positiva. Crescere ed educare un figlio è una esperienza affascinante che richiede molto impegno ed energie, sia emotive che materiali. Una esperienza, però, di fronte alla quale alcune famiglie e gli stessi bambini hanno bisogno di essere particolarmente sostenuti e aiutati”.
Un impegno, questo, a cui non si sono sottratte le amministrazioni comunali: “L’affido familiare – dice il sindaco di Rubiera Lorena Baccarani, che parla anche a nome dei colleghi – è un percorso che le nostre amministrazioni intendono sostenere in modo privilegiato perché è un progetto che in sé contiene il mantenimento e una evoluzione positiva dei legami del bambino con la famiglia di origine, attingendo alle relazioni d’aiuto e di solidarietà offerte dalle famiglie affidatarie. In questo percorso offrono risorse importanti sia il Servizio Sociale Associato che il Servizio Sanitario della nostra Azienda USL. Credo, aggiunge il sindaco Baccarani, che sia doveroso il ringraziamento a tutti i protagonisti di questo viaggio per l’alta professionalità degli operatori sociali e sanitari, per la disponibilità delle famiglie, per la capacità di dialogo che hanno dimostrato a garanzia dell’effettiva tutela dei diritti delle bambine e dei bambini”. Tra i relatori presenti anche il consigliere regionale Marco Barbieri che ha presentato la legge quadro regionale. Un contributo particolare è stato portato dal dott. Antonio D’Andrea, psicoterapeuta e docente dell’Accademia di psicoterapia della famiglia di Roma, che ha saputo coniugare la sua esperienza umana di psicologo e genitore adottivo, catturando le corde più intime della platea. Sono seguite le testimonianze delle famiglie affidatarie, adottive e dei ragazzi che hanno vissuto l’esperienza dell’affido. La sintesi del lavoro svolto in questi anni è stata raccolta nella pubblicazione “Chiacchierar d’affido”, curata da Elisa Garavelli e Erica Moretti, rispettivamente assistente sociale coordinatrice del SSA del Distretto di Scandiano e psicoterapeuta del Cbm (Centro per il bambino maltratto di Milano). Dicono le due autrici: “Il percorso con le famiglie affidatarie è stato a dir poco entusiasmante. Siamo partite con l’idea di disporci ad un ascolto attento delle famiglie impegnate a favore di bambini che dalla vita hanno avuto poco o niente. Ci siamo ritrovate fra le mani un materiale autentico e prezioso che doveva essere raccontato. La fatica e allo stesso tempo la gioia di accompagnare per un pezzo di strada un bambino in difficoltà e la sua famiglia, ci hanno aperto lo sguardo su una forma di cittadinanza attiva che è capace di valorizzare con originalità e forza, il senso di comunità”.