Le precipitazioni registrate dal 21 al 24 aprile sono state decisive per riportare i valori del mese, in Emilia-Romagna, quasi nella norma. Dall’1 al 26 aprile 2022, sono caduti quantitativi importanti di pioggia, circa 74 mm (valore medio regionale), contro gli 80 mm attesi per il mese di aprile, secondo il clima di riferimento 1991-2020. L’anomalia attuale per aprile è quindi sempre negativa ma è pari a circa 7 mm.
In ripresa, anche la situazione analizzando le precipitazioni cumulate sul periodo più significativo per le colture agricole (anno idrologico), da ottobre 2021 a aprile 2022: la precipitazione cumulata si attesta oggi su 414 mm, contro i 575 mm attesi per il clima 1991-2020. L’anomalia permane sempre negativa (160 mm) ma sono rientrate, rispetto alle settimane precedenti, tutte le situazioni di siccità estrema (con valori cumulati inferiori al 5° percentile). L’attuale situazione è quindi al momento migliore rispetto a quella delle annate siccitose peggiori del passato recente, come il 2017 (403 mm), 2012 (373 mm) e il 2007 (337 mm).
Condizioni quindi in generale ripresa, ma permangono ancora in regione deficit precipitativi significativi nelle zone collinari di Parma e Piacenza (macroarea G) dove mancano ancora all’appello circa 270 mm di pioggia e nella pianura ferrarese e zona di pianura del bacino del Reno (macroarea D) dove il deficit, da ottobre 2021, è ancora di circa 153 mm. Situazione di deficit grave, nelle stesse macroaree, anche per il bilancio idroclimatico, l’indicatore che meglio evidenzia la quantità di acqua disponibile per piante e colture, per il quale i valori attuali sono ancora simili a quelli che generalmente si registrano in estate inoltrata.
A seguito delle piogge dell’ultimo periodo, anche il contenuto idrico dei suoli è migliorato ma permangono ancora situazioni critiche in particolare nella pianura nord orientale ferrarese e, localmente a seconda dei terreni, in tutta la pianura. In queste zone, si stimano valori anche sotto i 30 mm, estremamente bassi e non idonei all’inizio del ciclo vegetativo delle colture. Considerando che, climaticamente, in questo periodo, sarebbero attesi contenuti idrici dei suoli compresi tra 100 e 200 mm, a seconda della tessitura dei suoli.
In questa situazione, determinante sarà seguire l’evolversi delle previsioni meteorologiche per avere un’idea delle precipitazioni che ci aspettano nel prossimo futuro. Arpae continua i monitoraggi e intensifica le attività per fornire pieno supporto agli Enti preposti alla gestione della risorsa idrica.