La Regione mette a disposizione altre risorse a sostegno alle imprese che operano sull’Appennino. Questo consentirà loro di affrontare i processi di innovazione e ristrutturazione necessari per continuare ad essere un indispensabile punto di riferimento, economico e sociale, per le comunità della montagna.

Sono 38 le aziende che riceveranno i contributi a fondo perduto previsti dal bando regionale a favore delle imprese montane lanciato nella scorsa estate.

Dopo le prime venti le aziende che ne hanno già beneficiato, e grazie ai fondi messi a disposizione nel 2022 dall’Assessorato alla Montagna per oltre 4 milioni di euro, è stato possibile scorrere la graduatoria ed arrivare così a finanziare complessivamente 58 progetti grazie ai 6,5 milioni di euro di plafond complessivo del provvedimento.

Una misura innovativa, dedicata unicamente alle imprese che operano in uno dei 121 Comuni appenninici dell’Emilia-Romagna, che concretizza l’impegno della Regione per il rilancio dei territori montani.

“Con questa seconda tranche di finanziamento- commenta Barbara Lori, assessora a Montagna, Parchi e Forestazione- che aumenta di oltre il 60% le risorse iniziali, vogliamo proseguire l’azione di sostegno strutturale allo sviluppo e alla competitività delle imprese in montagna, promuovendo interventi green e creando nuova occupazione. Queste aziende rappresentano il fondamento dell’economia dell’Appennino e sono uno dei principali pilastri per un’efficace azione di contrasto allo spopolamento”.

 

Le imprese per provincia

Delle 38 aziende finanziate ora sono 3 le imprese a Piacenza (per complessivi 338.413,26 euro), 13 a Parma (1.468.773,40 euro), 3 a Reggio Emilia (316.460,55 euro), 6 a Modena (395.489,27 euro), 8 a Bologna (930.869,41 euro), 3 a Forlì-Cesena (419.186,42 euro) e 2 a Rimini (200.829,69 € euro). Le imprese vincitrici del bando regionale appartengono a diversi settori dei servizi e della manifattura. Ammessi dal bando tutti i settori produttivi ad eccezione di quello agricolo che già usufruisce delle misure previste dal Piano regionale di sviluppo rurale.

Complessivamente sono state 453 le domande presentate, di cui 247 quelle ammissibili. II bando ha finanziato – con contributi pari al 70% della spesa ammissibile fino ad un massimo di 150 mila euro – interventi di riqualificazione, ristrutturazione, acquisto e recupero di strutture e spazi produttivi, o per investimenti in macchinari, attrezzature e impianti. Privilegiati con punteggi aggiuntivi i progetti che hanno previsto nuova occupazione e quelli presentati da imprese localizzate nei comuni con una popolazione fino a 5mila abitanti, in un Comune di alta montagna o a più alta fragilità di tipo demografico, sociale ed economico.