Sei classi dell’istituto Gobetti di Scandiano, per un totale di 120 studenti in presenza, e più di altri mille collegati da altri 8 istituti superiori della provincia: D’Arzo di Montecchio, Mandela di Castelnovo Monti, Russell di Guastalla, Corso di Correggio, Moro e Filippo Re di Reggio Emilia. Sono questi i numeri di “ABC – Autostrada del Brennero in Città”, il progetto di educazione stradale nato otto anni fa da un’idea di Autobrennero in collaborazione con la Polizia di Stato, che la Provincia di Reggio propone alle scuole superiori dall’anno scolastico 2016/2017.
Ogni anno l’iniziativa tocca un luogo diverso della provincia di Reggio Emilia (quest’anno al cinema Boiardo di Scandiano) e viene proposta a tutti gli istituti interessati attraverso una diretta accessibile gratuitamente anche da remoto.
I formatori di Autostrada del Brennero e polizia stradale – con il supporto di brevi filmati, alcuni dei quali registrati dalle telecamere poste sulle autostrade italiane – hanno promosso una corretta percezione del rischio alla guida, spiegando come informarsi prima e durante il viaggio in autostrada e cosa fare in caso di guasto al veicolo, a chi chiedere aiuto e come comunicare la propria posizione.
I ragazzi sono stati attivamente coinvolti nella formazione attraverso domande interattive alle quali hanno potuto rispondere utilizzando la piattaforma Kahoot. La classe che ha risposto correttamente al maggior numero di domande ha potuto scegliere tra una rosa di premi che verranno utilizzati in classe per la didattica di tutti i giorni.
Dopo la formazione gli studenti che hanno partecipato in presenza, in questo caso una parte delle classi quarte e quinte dell’istituto superiore Gobetti, sono stati portati nel parcheggio dei capannoni della Fiera, per alcune esperienze di simulazione di guida affiancati dagli operatori di Autobrennero e polizia stradale: i ragazzi hanno anche indossato degli speciali occhiali che provocano una visione offuscata e un restringimento del campo visivo, ricreando le stesse limitazioni percettive che si hanno quando ci si trova in stato di ebbrezza.
Il progetto è incentrato sull’incapacità di valutare il rischio da parte di chi guida, soprattutto in situazioni di apparente sicurezza, sull’inadeguatezza a valutare il proprio stato psico-fisico o il proprio tasso alcolemico, sulla mancata conoscenza dei pericoli derivanti dalla distrazione alla guida, dalla stanchezza o dall’utilizzo del cellulare durante la guida, ovvero su tutti quegli elementi che possono essere fatali che compongono il “fattore umano”.
Erano presenti la vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Ilenia Malavasi, il sindaco di Scandiano Matteo Nasciuti, il prefetto Iolanda Rolli in diretta streaming, il comandante della Polizia stradale di Reggio Emilia, Ettore Guidone, la preside del Gobetti Anna Maria Corradini, il presidente di Aci Reggio Emilia Marco Franzoni e Monica Valgiust,i presidente del comitato di Scandiano della Croce rossa.
“É sempre un piacere vedere come i ragazzi partecipano in maniera attiva a un progetto come questo, rodato ed efficace, che non coinvolge solo gli studenti, ma anche professori e dirigenti – ha detto a la vicepresidente della Provincia, Ilenia Malavasi – Inoltre, con la doppia formula in presenza e online, siamo in grado di toccare tutti i distretti sul territorio”.
“Una bella iniziativa che siamo soddisfatti di avere ospitato a Scandiano – ha commentato il sindaco Matteo Nasciuti – I corretti stili di guida, la percezione dei rischi, gli stati emotivi e le conseguenze di atteggiamenti sbagliati sulla strada sono temi straordinariamente attuali e riteniamo fondamentale per i nostri ragazzi potersi confrontare con essi fin dai primi mesi di patente o anche prima di ottenerla. E’ in questo senso da apprezzare anche il coinvolgimento di così tante scuole, anche ma non solo scandianesi, un dato che dimostra quanto sia condiviso il bisogno di un’educazione ai corretti stili di guida, fattore migliorativo della qualità della vita delle nostre comunità”.
“Per la Provincia è fondamentale prendersi carico di questa educazione che, oltre che alla guida sicura, è un’educazione alla responsabilità per una crescita consapevole di una cittadinanza attiva, favorendo lo sviluppo di un sempre maggiore senso civico”, ha concluso la vicepresidente Malavasi.