Lo scrittore Paolo Nori sarà ad Albinea, giovedì 7 aprile, per presentare il suo ultimo libro “Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fëdor M. Dostoevskij”, edito da Mondadori. L’appuntamento, a ingresso gratuito, sarà alle 20.45 al Cinema Apollo.
Le prenotazioni sono già iniziate e, al momento, restano liberi una cinquantina di posti a sedere. Per prenotarsi telefonare allo 0522.590262, oppure scrivere a biblioteca@comune.albinea.re.it
Nori ha programmato una serie di lezioni diffuse in tutta Italia su Dostoevskij e l’unica tappa reggiana sarà quella albinetana, promossa dal Comune di Albinea, Biblioteca Comunale Pablo Neruda e Arci Reggio Emilia.
L’autore presenterà, in una lectio, il suo ultimo libro.
L’invito è stato lanciato dal Sindaco di Albinea Nico Giberti: “Ho invitato Paolo Nori ad Albinea non appena ho saputo che l’università Bicocca aveva estromesso il suo corso su Dostoevskij dalla programmazione. Sono davvero molto lieto che abbia accettato il nostro invito e sarà un piacere ritrovarlo insieme a noi”
Nori, scrittore, traduttore e un professore universitario, è un appassionato conoscitore e lettore di letteratura russa, fin da ragazzo, quando si imbatte in Delitto e castigo di Dostoevskij: una iniziazione e, al contempo, un’avventura. La scoperta è a suo modo violenta: quel romanzo, pubblicato centododici anni prima, a tremila chilometri di distanza, apre una ferita che non smette di sanguinare. “Sanguino ancora. Perché?” si chiede Paolo Nori, e la sua è una risposta altrettanto sanguinosa, anzi è un romanzo che racconta di un uomo che non ha mai smesso di trovarsi tanto spaesato quanto spietatamente esposto al suo tempo. In occasione dei 200 anni dalla nascita di Dostoevskij, Paolo Nori firma per Mondadori una biografia sotto forma di romanzo, Premio Selezione Campiello 2021.
In “Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fëdor M. Dostoevskij” Nori ricostruisce gli eventi capitali della vita di Dostoevskij e al contempo lascia emergere ciò che di sé, quasi fraternamente, Dostoevskij gli lascia raccontare. Perché di questa prossimità è fatta la convivenza con lo scrittore che più di ogni altro ci chiede di bruciare la distanza fra la nostra e la sua esperienza di esistere. Ingegnere senza vocazione, genio precoce della letteratura, nuovo Gogol’, aspirante rivoluzionario, condannato a morte, confinato in Siberia, cittadino perplesso della “città più astratta e premeditata del globo terracqueo”, giocatore incapace e disperato, marito innamorato, padre incredulo (“Abbiate dei figli! Non c’è al mondo felicità più grande“, è lui che lo scrive), goffo, calvo, un po’ gobbo, vecchio fin da quando è giovane, uomo malato, confuso, contraddittorio, disperato, ridicolo, così simile a noi.
Paolo Nori (Parma, 1963), laureato in letteratura russa, ha pubblicato romanzi e saggi, tra i quali Bassotuba non c’è (1999), Si chiama Francesca, questo romanzo (2002), Noi la farem vendetta (2006), I malcontenti (2010), I russi sono matti (2019), Che dispiacere (2020) e Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fëdor M. Dostoevskij (2021). Ha tradotto e curato opere di autori russi, tra cui Puškin, Gogol’, Turgenev, Tolstòj, Cechov, Dostoevskij.