A seguito del persistere di problemi di approvvigionamento dei reattivi (strisce reattive) per la determinazione dell’esame chimico-fisico e morfologico delle urine (ECMU), non è stato possibile garantirne in questi ultimi giorni l’esecuzione regolare e continuativa, che è attualmente significativamente ridotta per i pazienti ambulatoriali, privilegiando l’esecuzione dell’esame sui pazienti ricoverati in ospedale. Viene invece eseguita senza alcuna criticità l’urinocoltura che è l’esame più urgente e risolutivo per la diagnosi di patologie importanti.
L’Azienda USL di Modena si è già attivata per velocizzare il reperimento del reattivo, proveniente dall’estero, la cui disponibilità dipende dall’azienda fornitrice: la carenza di forniture da parte dell’azienda è infatti estesa all’intero territorio nazionale ed europeo e purtroppo il tipo di reattivo non è immediatamente sostituibile con prodotti di altre aziende, anche se sono in corso ulteriori valutazioni che consentano di far fronte a questo periodo di criticità.
Per consentire l’utilizzo ottimale dei reattivi a disposizione è stato richiesto ai medici prescrittori (medici e pediatri di libera scelta) di riservare le richieste in questo periodo alle sole condizioni cliniche non procrastinabili, secondo precisi criteri di appropriatezza indicati da linee guida, al fine di garantire il più possibile la presa in carico di condizioni clinico diagnostiche non dilazionabili, su segnalazione del medico curante.
L’indicazione fornita ai Punti prelievi per la gestione delle raccolte dei campioni è stata di procedere comunque al ritiro, in quanto sarà il Laboratorio analisi a gestire le refertazioni in base al quantitativo di reattivi a disposizione e alla risoluzione della criticità dei reattivi, che si auspica possa avvenire al più presto.
In caso non sia possibile analizzare il campione, sul referto compare la dicitura “esame non eseguibile per mancanza di reattivo”: in tal caso il cittadino potrà ripresentarsi direttamente al Punto prelievi con il referto in cui si attesta la non erogazione, consegnando un nuovo campione. Sarà l’Azienda USL a comunicare ai cittadini quando sarà possibile ripresentarsi, senza che sia necessario prenotare di nuovo la prestazione.