L’Inter frena nella corsa Scudetto e resta a -2 dal Milan, ma con una partita giocata in meno. A San Siro il Sassuolo batte i nerazzurri per 2-0, con le reti degli azzurri Raspadori e Scamacca, e certifica il momento negativo della squadra di Simone Inzaghi, che nelle ultime tre partite di campionato ha raccolto soltanto un punto.
L’Inter si presenta alla sfida senza Brozovic ma con precedenti positivi senza il regista (cinque vittorie su cinque nelle ultime due stagioni). L’assenza del croato però si fa subito sentire in fase di impostazione. All’8′ Gagliardini serve un Calhanoglu nella morsa dei neroverdi, il Sassuolo recupera palla (con proteste nerazzurre per un presunto fallo) e verticalizza per Raspadori, il quale buca Handanovic con un tiro potente ma centrale. Nella sfida tra la squadra che ha segnato più gol su calcio da fermo in questo campionato (Inter, 18) e la seconda più battuta da calcio piazzato (Sassuolo, 19), è Consigli a dettare legge: Skriniar ci prova di testa da angolo, ma il portiere si supera in tuffo. Al 26′ il Sassuolo raddoppia: Traoré disegna un cross in area e trova Scamacca che stacca in solitaria e trafigge Handanovic di testa. Al 39′ c’è la chance per il 3-0: Berardi si libera in mezzo a tre e col mancino lascia partire un tiro che si stampa sulla traversa.
Nella ripresa Inzaghi corre ai ripari e schiera tre punte: fuori Gagliardini, dentro Dzeko. La prima occasione del bosniaco si ha al 58′: lancio di Perisic e scatto dell’ex Roma, che è murato da Consigli. Un duello che si ripete al 63′: cross dalla sinistra, colpo di testa di Dzeko e intervento in controtempo del portiere neroverde. Il Sassuolo fallisce due volte il colpo del 3-0: prima col diagonale di Berardi, poi con un tocco sotto di Raspadori salvato da Skriniar. Al 72′ l’occasione più nitida è per Lautaro che a porta sguarnita dopo un cross da sinistra spara fuori: sono sette le partite consecutive senza reti dell’argentino che non faceva così male dall’agosto del 2019. Nel finale annullata una rete di de Vrij a causa di fallo di mano di Dimarco nell’azione. Una frenata, quella dell’Inter, che trova origine dalla stanchezza dei singoli.