Stefano Luminari e Valentina Sancisi

Un considerevole finanziamento quinquennale della Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, del valore complessivo di quasi 200mila euro per la prima annualità, sosterrà il lavoro di due ricercatori dell’IRCCS reggiano.

Una parte va al professor Stefano Luminari che ha meritato un grant quinquennale del valore, per il primo anno, di 125mila euro. Obiettivo del progetto è studiare se sia possibile modificare il modo con cui oggi si valuta e stima la prognosi dei pazienti con Linfoma di Hodgkin. A questo scopo il gruppo di ricerca si servirà di tecniche innovative di biologia molecolare nell’analisi dei tessuti e del plasma dei pazienti e inoltre saranno applicate analisi radiomiche agli esami di diagnostica per immagini come ad esempio la Pet. L’altra parte della somma va alla dottoressa Valentina Sancisi, biologa del Laboratorio di Ricerca Traslazionale, che si è aggiudicata un grant quinquennale del valore, per la prima annualità, di 72mila euro. Lo studio della dottoressa Sancisi sarà dedicato all’identificazione e caratterizzazione di un nuovo bersaglio terapeutico nel tumore del polmone.

L’IRCCS reggiano si conferma protagonista della ricerca in ambito oncologico a livello regionale e nazionale. L’importante finanziamento, che è stato assegnato per i due progetti nell’ambito del bando “Investigator Grant 2021”, coprirà i costi di materiali di consumo e di personale dedicato alle ricerche.

 

IL PROGETTO DI STEFANO LUMINARI

Lo studio coordinato dal professor Luminari ha lo scopo di identificare nuovi fattori prognostici per il linfoma di Hodgkin ottenuti da esami comunemente eseguiti dai pazienti come l’esame istologico, il prelievo di sangue e la Pet, ma applicando a essi tecnologie più avanzate. “In un’attività del progetto – illustra il professore – si studierà anche l’effetto della vitamina D sulle cellule tumorali, per spiegare il possibile ruolo di questa molecola sull’aggressività della malattia. L’impostazione generale del progetto di ricerca è un modello replicabile in altre malattie proliferative in studio attualmente nel nostro IRCCS di Reggio Emilia”.

Potenziali ricadute cliniche

Scopo ultimo dello studio è identificare strumenti adatti a predire l’andamento della malattia in maniera accurata, come presupposto per sviluppare terapia di maggiore precisione. Ciò dovrebbe aumentare l’efficacia dei trattamenti nei pazienti con malattia aggressiva e rendere più tollerabili le terapie nei pazienti con malattia meno aggressiva, ottimizzando le cure e migliorando la qualità di vita.

 

 

IL PROGETTO DI VALENTINA SANCISI

Dal progetto di ricerca presentato dalla dottoressa Sancisi emergono prospettive nuove per il trattamento dei pazienti. “Il tumore del polmone – spiega la ricercatrice – è una malattia difficile da curare. Nel nostro laboratorio abbiamo identificato un gene, EGLN1, che potrebbe costituire un nuovo bersaglio terapeutico per questa malattia. L’obiettivo del nostro studio è capire il ruolo di questo gene nel tumore del polmone e valutare la possibilità di utilizzare come farmaci anti tumorali degli inibitori farmacologici di EGLN1 che sono già in uso sperimentale per altre malattie, come per esempio l’anemia”. Al termine del periodo di ricerca sostenuto dal grant, si auspica di capire se quei composti già impiegati per altri scopi possano essere utili contro il tumore da soli o in combinazione con altri agenti.

Potenziali ricadute cliniche

Scopo ultimo della ricerca è sviluppare farmaci sempre più efficaci e mirati a ciascun paziente. Nello specifico, i risultati di questo importante progetto, se ulteriormente confermati, potrebbero portare all’introduzione di un nuovo farmaco per il trattamento del tumore del polmone.

Stefano Luminari, classe 1971, si è laureato nel 1996 all’Università Statale di Milano con una tesi sulla biologia molecolare dei linfomi e nel 2001 ha ottenuto la specialità in Ematologia. Dal 2001 ha iniziato la sua carriera accademica come ricercatore in Oncologia Medica all’Università di Modena e Reggio Emilia. Nel 2003 si è trasferito alla North Western University di Chicago frequentando come visiting professor la clinica ematologica e i laboratori di ricerca clinica. Rientrato in Italia, nel 2015 diventa professore associato di Oncologia Medica all’Università di Modena e Reggio Emilia e trasferisce l’attività clinica e di ricerca all’Ematologia dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia. Nel 2021 diventa professore Ordinario di Oncologia Medica.

Valentina Sancisi, classe 1978, si è laureata nel 2002, con il massimo dei voti, all’Università degli Studi di Bologna in Scienze Biologiche e nel 2006 ha conseguito il dottorato di Ricerca in Biologia e Fisiologia cellulare. Durante il dottorato, tra il 2003 e il 2004 ha trascorso un periodo di studi a New York alla New York University. Ha in seguito lavorato per l’Università di Modena e Reggio Emilia e dal 2011 è in forza al Laboratorio di Ricerca Traslazionale dell’IRCCS di Reggio. È autrice di 30 pubblicazioni su riviste indicizzate e vanta la partecipazione a innumerevoli congressi scientifici.

 

L’INIZIATIVA DI AIRC

Sabato 29 gennaio “Le Arance della salute” di fondazione AIRC tornano nelle piazze per sostenere la ricerca sul cancro e ricordare le abitudini di vita salutari. L’iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione attraverso la sana alimentazione e abitudini di vita salutari. Per fare il pieno di salute e di vitamine saranno disponibili anche marmellata d’arancia e miele millefiori.

Si tratta del primo appuntamento dell’anno di raccolta fondi di Fondazione AIRC. Ventimila volontari distribuiranno reticelle da 2,5 kg di arance rosse coltivate in Italia a fronte di una donazione di 10 euro. L’elenco delle piazze aggiornato è disponibile su https://www.arancedellasalute.it/