Sviluppo delle risorse rinnovabili, aumento dell’efficienza per un maggiore risparmio e la sicurezza dell’approvvigionamento. Sono questi gli obiettivi stabiliti dalle linee guida del nuovo Piano energetico della Provincia di Modena provinciale approvate di recente dal Consiglio provinciale con il voto favorevole della maggioranza, contrari Forza Italia e An, astenuti Lega nord e Udc.


Il documento individua le strategie di medio e lungo periodo del nuovo Piano energetico provinciale che sarà approvato nel 2008: fonti rinnovabili, riduzione della domanda di energia delle nuove aree produttive, certificazione energetica degli edifici, nuovi strumenti urbanistici per migliorare la qualità ambientale delle costruzioni, diffusione di impianti di cogenerazione per teleriscaldamento e la produzione di biomassa per produrre energia.
«Anche le amministrazioni locali – ha sottolineato Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente nel presentare il documento – devono affrontare i problemi ambientali connessi con la produzione di energia. Occorre ridurre il consumo di energia derivata dal petrolio, valorizzare le fonti rinnovabili come il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e la geotermia. La Regione ci chiede di realizzare un piano-programma su questi temi che noi realizzeremo il prossimo anno partendo da queste linee guida».
Il Piano energetico provinciale dovrà contenere innanzitutto una fotografia della domanda e dell’offerta con una previsione sui futuri scenari, individuando le potenzialità del territorio per lo sfruttamento di risorse rinnovabili e gli obiettivi di sostenibilità.
Tra le novità individuate dalle linee guida spiccano la diffusione della cosiddetta generazione distribuita, cioè piccoli impianti di cogenerazione del teleriscaldamento ad alta efficienza, un obiettivo da perseguire anche attraverso la modifica dei regolamenti edilizi comunali, e l’introduzione della certificazione energetica degli edifici sia nuovi che esistenti. Per favorire la partecipazione di tutti i soggetti interessati, il Piano sarà discusso all’interno del Forum per la sostenibilità energetica al quale partecipano i rappresentanti di associazioni di categoria, enti locali e istituti di ricerca.

A Frassinoro il primo impianto eolico
Il primo impianto eolico nel territorio modenese sorgerà a Frassinoro, in località Cà Spelta nella zona di Madonna di Pietravolta. La Giunta provinciale ha concesso l’autorizzazione dopo la conclusione positiva della Valutazione dell’impatto ambientale (Via), effettuata dalla Conferenza dei servizi sul progetto presentato dalla ditta fioranese Amarossi Energia. Prevista l’installazione di due aerogeneratori Seewind capaci di produrre 400 Mwh (megawatt ora) all’anno, dotati di tre eliche lunghe 11 metri su due pali altri 31 metri; saranno localizzati su un crinale secondario, rispetto a quello principale di Monte Modino, ad un’altezza di circa 1175 metri in una zona particolarmente ventosa.
«L’energia eolica – spiega Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – è una risorsa ancora poco sfruttata nel nostro paese, ma se vogliamo diversificare le fonti energetiche a favore di quelle rinnovabili, l’eolico può rappresentare un’opportunità per l’Appennino modenese. Attualmente è in corso la Via anche di un impianto eolico sul monte Cervarola a Montecreto».
Nel corso dei lavori della Conferenza non sono state rilevate particolari criticità ambientali, sia per il cantiere che per l’impianto, rispetto al paesaggio, suolo, sottosuolo e vegetazione. E’ stato preso in esame in maniera approfondita il pericolo di impatto delle diverse specie di uccelli presenti in zona: anche in questo caso i rischi sono considerati bassi; in ogni caso, per migliorare la visibilità per gli uccelli in volo una delle pale sarà di colore nero, mentre le altre due saranno bianco ghiaccio. Anche la fase di apertura del cantiere, prevista in febbraio, è stata scelta evitando di disturbare il periodo di riproduzione degli uccelli. Sono previsti monitoraggi costanti in particolare sull’aquila reale, anche se nelle vicinanze dell’impianto per ora non risulta una nidificazione di questa specie protetta. Prevista anche una web cam sulla cabina elettrica per controllare costantemente l’impianto. Le linee di collegamento alla vicina cabina Enel saranno interrate. Verificato positivamente il rispetto delle norme urbanistiche e di tutela dei crinali.
Ai lavori della Conferenza, oltre ai rappresentanti degli enti locali, Arpa e Ausl, hanno partecipato anche tecnici della Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio, Soprintendenza archeologica, Enel e, per gli aspetti legati alla navigazione aerea, di Enac, Enav, Ciga e dell’Aeronautica militare.