Un investimento senza precedenti. Per una scelta irreversibile. Oltre 3,6 miliardi di euro per la mobilità sostenibile in Emilia-Romagna, di cui 1 miliardo direttamente dalla Regione. Per interventi da realizzare nel prossimo triennio.
Tre gli assi strategici di intervento: trasporto pubblico, mobilità pulita e ciclopedonale, logistica e merci su ferro. E quindi, completamento del ricambio del parco mezzi circolante, con treni e autobus ecologici, comodi e sicuri; elettrificazione delle linee ferroviarie, stazioni rinnovate, più accessibili e tecnologiche, per una offerta ferroviaria regionale a zero emissioni entro il 2023; trasporto merci su ferro e cluster intermodale per togliere sempre più camion dalle strade (almeno 50mila mezzi pesanti). E ancora, sviluppo del trasporto rapido costiero, mille chilometri in più di piste ciclabili entro il 2030, mobilità elettrica, incentivi per pendolari ed estensione degli abbonamenti gratuiti per gli studenti per rendere attrattivo al massimo il trasporto pubblico locale, con particolare attenzione a chi vive nelle aree interne e nelle zone di montagna.
Progetti che riguardano tutti i territori, cercando la massima condivisione nelle comunità locali. Per fare della mobilità sostenibile uno dei perni della strategia della Regione di accelerazione della transizione ecologica e per centrare gli obiettivi fissati insieme a tutte le parti sociali e alla società regionale nel Patto per il Lavoro e per il Clima e nella Strategia regionale 2030, in aderenza all’Agenda dell’Onu: completa decarbonizzazione entro il 2050 e 100% di energie rinnovabili al 2035. E per migliorare nell’immediato futuro qualità dell’aria e di vita di tutti i cittadini, da Piacenza a Rimini.
Un quadro d’insieme delineato oggi agli Stati generali della mobilità sostenibile in Emilia-Romagna – ‘MuovERsi’, Il futuro della mobilità insieme’, organizzati dalla Regione Emilia-Romagna. Ad aprire la giornata di lavori, la relazione a tutto campo dell’assessore regionale alla Mobilità e Trasporti, Andrea Corsini, preceduto dall’introduzione della vicepresidente con delega alla Transizione ecologica, Elly Schlein, quindi gli interventi del ministro alle Infrastrutture e alla Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, e del presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Nel pomeriggio il confronto con i territori, con gli interventi dei sindaci della Città Metropolitana di Bologna, Matteo Lepore, del Comune di Ravenna, Michele De Pascale, e del Comune di Piacenza, Patrizia Barbieri.
Più in generale, l’occasione per fare il punto su quanto si sta facendo e su cosa serve fare, a partire dal prossimo triennio.
Da un lato, quindi, quello che è già in corso: la cura del ferro che ha portato al rinnovamento del parco treni regionale, oggi con l’età media più bassa in Italia; il via al maxipiano pluriennale d’acquisto di 1.600 bus ecologici, per un investimento da 600 milioni di euro; i bus gratuiti in tutte le principali città per i pendolari abbonati al servizio ferroviario regionale; i bus gratuiti per tutti gli studenti nel percorso casa-scuola, anche nel tempo libero, senza limiti fino ai 14 anni e con un Isee familiare fino a 30mila euro per gli under19; ciclopedonalità, con la più alta percentuale di spostamenti sulle due ruote (10%, il doppio di quella nazionale); fondi ai Comuni per incentivi a chi si reca al lavoro in bici (Bike to work), piste ciclabili e velostazioni, e per il ricambio del parco mezzi delle amministrazioni pubbliche in favore di veicoli non inquinanti; lo spostamento delle merci dalla gomma al ferro.
Dall’altro i nuovi obiettivi, definiti dalla Giunta regionale nel documento “Mobilità sostenibile – Programmazione 2022-2025 per la transizione ecologica”, per mettere nero su bianco il piano degli investimenti, i progetti in corso e quelli futuri. Un documento programmatico che rafforza nel segno della mobilità sostenibile la strategia regionale, per una mole complessiva di 3,6 miliardi di euro di investimenti, di cui uno direttamente dalla Regione, che questa settimana accompagnerà il PRIT nell’iter consiliare in vista della discussione in Assemblea legislativa prima di Natale.
“Serve una svolta che impegni il Paese e l’intera comunità internazionale a puntare con forza sulla transizione ecologica anche attraverso la mobilità sostenibile. Una scelta strategica irreversibile- afferma il presidente Bonaccini-. In Emilia-Romagna questa scelta l’abbiamo fatta, insieme all’intero sistema regionale, rafforzandola nel Patto per il Lavoro e per il Clima. Combattere il cambiamento climatico, tagliare i livelli di inquinamento, tutelare la salute delle persone, riorganizzare i tempi di vita e lavoro e delle città: tutto passa da una mobilità nuova e diversa. Una sfida che vogliamo vincere tenendo insieme ambiente e lavoro, per una piena sostenibilità economica e sociale. Gli anni che abbiamo davanti sono cruciali per dare – da subito – un segno vero, concreto che vogliamo cambiare le cose. Da qui al 2025 possiamo contare su progetti e investimenti per 3,6 miliardi di euro, di cui uno direttamente dalla Regione: sono certo che anche su questa frontiera l’Emilia-Romagna saprà dare un contributo importante al Paese”.
Il ministro Giovannini spiega come il piano per la mobilità sostenibile adottato dalla Regione Emilia-Romagna comprenda “investimenti volti a migliorare la vita delle persone, alimentare lo sviluppo aumentando la competitività delle imprese e l’occupazione. Si tratta di un percorso che consente di rinnovare in modo sistemico le modalità di trasporto nella direzione della transizione ecologica. Gli obiettivi del piano sono ambiziosi ma realizzabili– aggiunge il ministro – con la collaborazione tra istituzioni, operatori economici, sindacati, rappresentanti della società civile. Gli interventi attuano il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, lo rafforzano e lo integrano con ulteriori risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione. Ne emerge un sistema di mobilità rinnovato, che punta a vincere la sfida della transizione ecologica e digitale, premiando chi, per gli spostamenti quotidiani, si serve dei mezzi di trasporto pubblici”.
Il documento sulla programmazione 2022-2025 contiene gli interventi di mobilità sostenibile previsti e gli investimenti per settore: 447,7 milioni di euro quelli nel territorio regionale nell’ambito dei piani del trasporto ferroviario nazionale, 328,33 milioni per il trasporto ferroviario regionale, 858,22 milioni per il potenziamento del parco rotabile ferroviario, 1 miliardo e 250 milioni per il servizio ferroviario metropolitano e il trasporto rapido di massa, 483,79 milioni per il trasporto pubblico locale su gomma urbano ed extraurbano. Ancora: 168,4 milioni di euro per la mobilità ciclistica, 93 milioni per integrazione tariffaria e abbonamenti gratuiti per pendolari e studenti su treni regionali e bus e per incentivare il trasporto merci. In totale: quasi 3 miliardi e 630 milioni di euro, di cui 961 milioni di fondi regionali.
“Il nostro- sottolinea l’assessore Corsini- è un disegno complessivo che premierà sempre più il trasporto collettivo rispetto a quello privato e che sarà sostenuto da infrastrutture sempre più moderne e sicure, treni e bus verso emissioni zero. E non solo. Vogliamo agire sui comportamenti individuali anche per gli spostamenti casa-lavoro-scuola garantendo piste ciclabili sicure e incentivi per chi sceglierà le due ruote e su un turismo eco-compatibile con le ciclabili regionali e le tre grandi ciclovie europee e nazionali, Sole-Vento-Adriatica. Infine, lo sviluppo sostenibile dell’Emilia-Romagna riguarderà il trasporto delle merci, che passerà sempre più dalla gomma al ferro grazie alla zona logistica semplificata e agli hub intermodali con il Porto di Ravenna come centro nodale degli scambi”.
“La transizione ecologica impone un ripensamento sistemico anche della mobilità in senso sostenibile- afferma la vicepresidente con delega alla Transizione ecologica, Schlein-. Con il Patto per il Lavoro e per il Clima rafforziamo la rete e l’accessibilità del trasporto pubblico e l’intermodalità, l’elettrificazione delle reti ferroviarie, il trasporto delle merci su ferro, carsharing e bikesharing. L’Unione europea sta virando con coraggio verso la mobilità elettrica e questa Regione ha tutte le carte per porsi alla guida del cambiamento”.