Unica sede definitiva in Regione Emilia Romagna, la REMS di Reggio Emilia – Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza – è stata inaugurata questo pomeriggio alla presenza delle autorità.
Secondo la legislazione in materia, le REMS nascono per ospitare autori di reato curati dai servizi dei Dipartimenti di Salute Mentale e rappresentano il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG). Sono strutture a esclusiva competenza sanitaria, dotate di sistemi di sicurezza e vigilanza perimetrale disposti dal Prefetto in collaborazione con le forze dell’ordine.
A presenziare alla cerimonia erano l’Assessore alle Politiche per la Salute Raffaele Donini, il Presidente della provincia Giorgio Zanni, il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, oltre al Direttore generale Cristina Marchesi.
La residenza è dotata di 30 camere singole con servizio igienico dedicato, realizzate secondo standard di eccellenza europei finalizzati alla successiva dimissione e al reinserimento sociale. Gli ambienti sono ampi, luminosi e confortevoli, caratteristiche che facilitano la prevenzione di situazioni di emergenza comportamentale conseguenti alla convivenza forzata in contesti comuni, qualora protratta nel tempo e in fascia oraria notturna.
Il lavoro in REMS è caratterizzato dall’elevata intensità assistenziale, terapeutica e riabilitativa, per questo nella definizione degli spazi è stata data priorità ai livelli di sicurezza per pazienti e operatori, alla garanzia di adeguati momenti di osservazione e di definizione diagnostica propri di un percorso riabilitativo.
Per le sue caratteristiche architettoniche e logistiche, nel corso delle recenti ondate pandemiche e sino al mese di maggio di quest’anno, la REMS ha rappresentato un punto di riferimento fondamentale nell’isolamento di pazienti Covid-positivi che non potessero contare nel proprio domicilio di spazi atti a garantire adeguato distanziamento dai propri conviventi.
Donini ha commentato “L’inaugurazione della Rems deve farci ricordare che lo spirito di fondo che anima l’intera riforma è che la cura si debba svolgere nella libertà e con il consenso e debba portare all’inclusione sociale della persona. Le persone ospiti di tali strutture, infatti, sono al contempo autori di reato e pazienti e, come tali, hanno diritto a essere prese in carico dal Servizio Sanitario Nazionale, con l’obiettivo di assicurare progetti terapeutici e riabilitativi come agli altri cittadini”.
La nuova struttura
Il complesso è composto da due REMS, differenziate secondo funzioni:
- REMS ad alta intensità dotata di 10 posti letto nella quale trovano posto i nuovi ingressi, i pazienti in situazione di acuzie clinica o con elevata intensità assistenziale psichiatrica;
- REMS riabilitativa dotata di 20 posti letto per pazienti stabilizzati dal punto di vista clinico e comportamentale.
Gli ambienti dedicati alle attività diurne sono pensati per favorire, in entrambe le residenze, momenti di aggregazione spontanea e lo svolgimento di programmi riabilitativi.
La progettazione ha tenuto conto dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi richiesti dalla normativa (Decreto Ministeriale in materia di superamento delle OPG – 1 OTTOBRE 2012) e ha riservato particolare attenzione ai rapporti con i servizi sociali e psichiatrici territoriali e ai progetti di reinserimento sociale.
I complessivi 2.900 metri quadrati di superficie edificata sono distribuiti su un blocco strutturale situato a un unico livello fuori terra, ad eccezione di una porzione a due piani all’estremità sud-est.
Sono presenti spazi per attività fisica, atelier, biblioteca, lavanderia e per l’utilizzo di computer. Si aggiungono, infine, spazi specifici per le attività di interfaccia con l’esterno: ambulatorio del medico di Medicina Generale, colloqui con magistrati e avvocati, colloqui con familiari. Al secondo piano sono previsti uffici per attività di coordinamento e di servizio. Il cortile centrale e l’attigua area per attività sportive offrono possibilità di fruizione di tempo all’aria aperta in modalità protetta e saranno utilizzati per funzioni ginniche e ricreative.
L’area sulla quale è stata edificata la struttura residenziale è di proprietà dell’Azienda USL di Reggio Emilia. La durata dei lavori ha coperto l’arco di un biennio. Il progetto si caratterizza per un approccio energetico a basso impatto con impianti fotovoltaico e solare-termico. Particolare cura è stata data alla progettazione dei sistemi di illuminazione interna ed esterna, di sorveglianza, di allerta in caso di aggressione e di antincendio. Il costo di realizzazione della residenza è stato di 6.378.875 euro così finanziato:
- Fondi ministeriali € 5.890.000
- Fondi Servizio Sanitario Regionale € 310.000
- Fondi Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia € 178.875
Il personale
Il personale delle REMS, afferente al Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, è costituito da un medico psichiatra responsabile e da professionisti psichiatri, psicologi, tecnici della riabilitazione psichiatrica, infermieri, operatori socio-sanitari, da un assistente sociale e da personale amministrativo.
Il percorso di superamento degli OPG
Le Leggi 9 del 2012 e 81 del 2014 hanno sancito il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) in tutto il territorio nazionale e previsto che anche gli autori di reato, se prosciolti per infermità mentale, siano curati dai servizi dei Dipartimenti di Salute Mentale. Le stesse leggi hanno previsto che i servizi sanitari regionali si possano dotare di specifiche strutture per l’esecuzione delle Misure di Sicurezza, le REMS. L’invio in REMS avviene su mandato dell’autorità giudiziaria e la durata del ricovero è limitata nel tempo, subordinata al raggiungimento di obiettivi terapeutico-riabilitativi. La Regione Emilia Romagna ha avviato da subito la progettazione delle REMS di Reggio Emilia allestendo residenze provvisorie a Bologna e Casale Mezzani (Pr), attive dal 1° aprile 2015, data di chiusura degli OPG, sino ad oggi.