Quanto è sicura, secondo lei, Modena in materia di sicurezza ambientale, stradale, sanitaria o rispetto alla criminalità? Nel quartiere in cui abita, la micro-criminalità è un problema? C’è una zona o una via che ritiene insicura? Pensando al quartiere dove abita, nell’ultimo anno è stato realizzato qualche intervento che ha migliorato sicurezza e vivibilità, come l’installazione di telecamere, l’istituzione di un gruppo di controllo di Vicinato, la riqualificazione di un’area?
Sono 56 le domande che saranno sottoposte a un campione di 1.600 cittadini residenti nel territorio comunale di Modena attraverso interviste telefoniche e on line. Le rilevazioni per proporre l’indagine periodica su temi che riguardano la città, inerenti in particolare la sicurezza, prendono il via sabato 11 dicembre per concludersi entro il mese. Da quest’anno diminuisce l’età degli interpellati, il campione è infatti composto da persone da 16 anni in su e tra le domande sottoposte assumono maggiore rilevanza interventi e azioni per la prevenzione del disagio giovanile.
Per l’esattezza il campione è composto da 400 persone che saranno raggiunte telefonicamente e 1200 per email tramite questionari on line strutturati inviati agli indirizzi del panel dell’Ufficio Ricerche del Comune e a chi ha dato l’autorizzazione a essere contattato per sondaggi. Le risposte verranno trattate esclusivamente in forma aggregata e anonima, nel rispetto della normativa del trattamento dei dati ai sensi del Regolamento EU 679/2016. Per informazioni e per verificare che si tratti effettivamente dell’indagine del Comune si può contattare l’Ufficio relazioni col pubblico (tel. 059 20312) o scrivere a: mosicura@comune.modena.it
Legalità e Sicurezze del Comune di Modena che si occupa anche di interventi per la sicurezza urbana, di prevenzione di episodi di microcriminalità, di sostegno alle vittime di reato attraverso il Fondo di risarcimento comunale, di promozione del Controllo di Vicinato e di progetti per migliorare la sicurezza e la vivibilità nei quartieri anche in accordo con associazioni del territorio e del sistema di videosorveglianza cittadino.
Dopo le prime domande generiche, l’indagine focalizza l’attenzione su episodi di micro-criminalità con cui è più facile siano entrati in contatto i cittadini. Le domande entrano anche nel dettaglio per individuare con maggiore precisione luoghi, vie o situazioni (come l’essere soli o la sera) che per i cittadini risultano essere particolarmente insicure, anche per poter successivamente programmare politiche e interventi di competenza dell’amministrazione e condividere le problematicità con il coordinamento delle Forze dell’Ordine.
Agli intervistati viene anche chiesto se si è stati vittime di reato nell’ultimo anno, di quale reato e se si è provveduto a sporgere regolare denuncia, ma anche se ci si è dotati di strumenti di sicurezza personale (da allarmi antifurto e porte blindate a corsi di difesa personale o armi). Il tema della sicurezza anche quest’anno, come già lo scorso, viene messo in relazione anche con la pandemia e nell’indagine viene quindi chiesto agli intervistati se a loro parere in questo periodo ci sono stati dei reati che sono aumentati rispetto a prima e quali.
L’ultima sezione è infine dedicata al tema della criminalità organizzata e a questo proposito si chiede anche quali possono essere, secondo l’intervistato, i possibili strumenti di contrasto: dall’educazione alla legalità a norme più severe, dal contrasto alla corruzione a maggiore presenza delle Forze dell’ordine alla trasparenza bancaria.