Sono stati momenti altamente concitati quelli verificatisi nei pressi di un bar del comune di Ventasso, nell’Appennino reggiano: da una parte un uomo che, probabilmente complice l’uso smodato di alcolici, ha incominciato ad andare in escandescenza dapprima importunando gli avventori del locale per poi minacciare carabinieri e polizia locale arrivando a sbattere a terra un cellulare di servizio della polizia locale e anche a denudarsi davanti al bar calandosi pantaloni e mutande dando luogo a una squallida esibizione a cui suo malgrado ha dovuto assistere anche una minore.
Dopo alcune ore, solo un conoscente amico dell’esagitato, è riuscito a portare alla calma quest’ultimo. Per questi fatti, risalenti al pomeriggio dello scorso 10 novembre, i carabinieri della stazione di Ramiseto, hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 33enne reggiano chiamato a rispondere dei reati di minaccia a pubblico ufficiale, atti osceni e danneggiamento. L’uomo è stato anche sanzionato per ubriachezza molesta.
Una vicenda che si è sviluppata in due momenti. Il primo quando l’uomo in evidente stato d’ebrezza è andato i escandescenza inveendo e molestando i clienti di un bar.
Il secondo momento poco dopo quando una pattuglia della stazione di Ramiseto, poi supportata da una pattuglia della polizia locale e da altra pattuglia dei carabinieri di Collagna, poco dopo le 14 del 10 novembre interveniva nel bar per cercare di portare alla calma l’uomo. Quest’ultimo alla vista dei militari andava però in escandescenza: dopo aver minacciato i militari si gettava pericolosamente lungo la provinciale rischiando la sua stessa vitta per poi arrivare a scaraventare a terra il cellulare di servizio della polizia locale mandandolo in frantumi. Duranti tali momenti l’uomo improvvisamente senza alcun motivo si denudava davanti al bar calandosi pantaloni e mutande esibendo i genitali. Episodio quest’ultimo notato, loro malgrado dai presenti tra cui una minore seduta su una panchina. Dopo alcune ore, grazie anche all’intervento di un amico del 33enne, quest’ultimo veniva portato alla ragione e condotto in caserma dove al termine delle formalità di rito veniva denunciato alla Procura reggiana in ordine ai citati reati.