Un minuto di silenzio rievoca un episodio della nostra storia recente tristemente noto come “la strage della stazione” accaduto il 2 agosto 1980 a Bologna. La memoria della strage è ancora presente nei luoghi in cui si è compiuta e ancora dolorosa nelle persone che ne sono state coinvolte. Paolo Bolognesi, oggi 77enne, è uno di loro.
Fabio Fiandrini e Marta Pettinari, autori del documentario, lo hanno incontrato nel 40° anniversario dell’Associazione tra i familiari delle vittime, di cui è il Presidente. Tra il dicembre del 1969, quando una bomba esplode nel centro di Milano nella sede della Banca Nazionale del Lavoro di Piazza Fontana e il 2 agosto del 1980, quando un’altra bomba esplode, questa volta a Bologna, nell’affollatissima sala d’aspetto di seconda classe della stazione centrale in un sabato mattina di piena estate, la cosiddetta strategia della tensione arriva al suo culmine. Oggi, quel giorno viene ripercorso sullo sfondo della vicenda personale di Paolo Bolognesi, classe 1944, che il 2 agosto 1980 vede la sua vita cambiare per sempre. Suo figlio di 6 anni riporta ferite gravissime, con le cui conseguenze fisiche e psicologiche dovrà convivere per anni, mentre sua suocera è una delle 85 vittime della strage. Da quel momento si apre per lui un doloroso confronto con gli effetti prodotti dalla strage, confluito poi nell’impegno, personale prima e attraverso l’Associazione poi, volto a ottenere verità e giustizia.
Questo percorso non è a oggi ancora concluso: il cosiddetto “processo sui mandanti” della strage, infatti, è storia di questi giorni. Il titolo del documentario richiama il primo comunicato della neocostituita Associazione tra i familiari che il 2 agosto 1981 chiedeva un minuto di silenzio in memoria delle vittime, ma allude anche all’assordante e colpevole silenzio che in questi 41 anni ha avvolto molti aspetti della vicenda, impedendo che tutti i fatti fossero accertati e tutti i responsabili individuati. Gli avvenimenti del passato saranno raccontati grazie all’utilizzo di materiali provenienti da archivi regionali, nazionali e internazionali, da raccolte private, rielaborati anche attraverso tecniche di animazione 3D. Il presente invece emergerà dalla preziosa testimonianza di Paolo e dalla sua interazione visiva e narrativa con i luoghi di questa storia che saranno anch’essi protagonisti all’interno del documentario. Il documentario sarà poi disponibile a tutti attraverso il sito unminutodisilenzio.it, in cui si potrà vedere il video e accedere a contenuti extra e approfondimenti.
Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Associazione tra i familiari delle vittime della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980, è sostenuto da Regione Emilia-Romagna attraverso il Bando Memoria del ‘900 e ha il patrocinio di Città Metropolitana di Bologna, Comune di Monzuno, Comune di Pianoro e Comune di San Lazzaro di Savena.