“Creare un contesto sfavorevole alla corruzione”, è uno degli obiettivi etici strategici del Piano Nazionale Anticorruzione (P. N. A.). Un tema, quello dell’anticorruzione e in particolare quello dell’Etica sul lavoro, fortemente attenzionato dall’Amministrazione comunale di Mirandola, che ha deciso in proposito di organizzare una giornata formativa specifica e obbligatoria, rivolta a tutto il personale dell’ente, ma pure a realtà professionali ed economiche del territorio.
La formazione avrà luogo presso l’Auditorium Rita Levi Montalcini giovedì 28 ottobre dalle ore 15.00 in presenza – e in diretta streaming con log-in sul sito web dell’Auditorium – e sarà tenuta dall’Associazione Professionale Spazioetico, affiancata dal Collettivo PaZo Teatro nella messa in scena dei casi concreti e nell’accompagnamento all’esplorazione dei dilemmi etici. Tre i casi stati individuati dall’Amministrazione committente come maggiormente rappresentativi delle dinamiche presenti o maggiormente sfidanti in termini d’indagine e coinvolgimento.
L’Associazione Spazioetico condurrà alla conoscenza partecipata delle dinamiche sottostanti i tre casi. Alla Compagnia PaZo Teatro invece sarà affidata la “narrazione” dei casi che adatterà a ciascuno storia e stile narrativo. Ogni caso concreto conterrà almeno un momento decisionale controverso, che racchiude un dilemma etico. Al termine dell’evento sarà presentata una sintesi degli aspetti teorici legati ai meccanismi di base del rischio di corruzione e, in particolare: conflitti e convergenze di interessi, asimmetrie informative, fattori di rischio organizzativi, bias cognitivi e meccanismi di neutralizzazione che i casi hanno evidenziato.
“Conoscere le misure di contrasto alla corruzione non è sufficiente – affermano Andrea Ferrarini e Massimo Di Rienzi di Spazioetico – Occorre comprendere come i meccanismi che sono alla base delle dinamiche corruttive, e, cioè, le vulnerabilità organizzative, la configurazione degli interessi ed i meccanismi di automanipolazione, influenzino l’agire degli Agenti pubblici nel concreto. L’apprendimento attraverso i dilemmi etici nella prevenzione della corruzione è paragonabile all’apprendimento per certi versi scolastico. Infatti, risultano strumenti didattici di fondamentale importanza in ambito formativo, perché mettono i partecipanti a diretto contatto con situazioni della loro vita lavorativa; impongono l’uso di capacità decisionali etiche, che, se assenti, rappresentano un fattore di rischio per le organizzazioni. Contribuiscono poi a sviluppare l’autonomia e la responsabilità rafforzando lo “spazio etico” individuale oltre che a generare interesse e coinvolgimento.
Promuovere la cultura dell’integrità e della legalità all’interno del settore pubblico, secondo l’Amministrazione comunale di Mirandola, mira a “creare un contesto sfavorevole alla corruzione”. Un obiettivo che impone un investimento in cultura organizzativa, ma soprattutto in una diversa “qualità etica” dell’amministrazione. Ovvero: realizzare quell’insieme di condizioni necessarie per il raggiungimento di un clima etico all’interno dell’amministrazione, che riflettono la capacità dell’amministrazione stessa di stimolare la condotta etica dei dipendenti pubblici. La formazione – prevista dal P. N. A. – attraverso l’approccio per dilemmi etici (perché in grado di fare comprendere le complessità delle dinamiche generative dell’evento corruttivo) e rivolta sia in ambito specifico che generale, diventa quindi uno strumento determinate nel percorso di crescita della consapevolezza rispetto al fenomeno corruttivo.
Domani, 28 ottobre dato l’evento formativo, al pomeriggio gli uffici comunali saranno chiusi