Quasi 9 adolescenti su 10, almeno una volta, hanno subito body shaming. Per circa 3 su 10 è praticamente un fatto quotidiano ricevere offese sul proprio aspetto fisico, che hanno il potere di far sviluppare vergogna o disagio in chi ne è vittima. Chi sono i principali colpevoli? Soprattutto i coetanei (così è nel 60% dei casi), ma non manca chi subisce il fenomeno il più delle volte per mano sempre di giovani ma di età più avanzata (lo dice l’8%) o addirittura degli adulti (il 20%)[1].
La conseguenza più evidente di una così ampia diffusione di questi comportamenti la si può riscontrare nel pessimo rapporto che hanno molti giovanissimi col proprio corpo: per questo Màt – la Settimana della Salute Mentale che prosegue fino a domenica a Modena e provincia – dedica al tema un’intera mattinata al liceo Morando Morandi di Finale Emilia, con il seminario “Liberi dall’apparire: body shaming, pratica quotidiana di esclusione inconsapevole”, a cura del Centro di Salute Mentale di Mirandola e della Cooperativa Sociale Gulliver.
A questa prima parte seminariale segue la piece teatrale “Liberi di essere: l’abito che include”, a cura degli utenti del Pnte e di Manigolde, sartoria circolare dell’APS Mani Tese di Finale Emilia. Obiettivo di questa giornata dedicata agli studenti è quello di affrontare il tema del body shaming in relazione al disagio psichico soprattutto adolescenziale e portare a conoscenza di realtà lavorative che praticano l’inclusione sociale.
Sempre domani, alla sera appuntamento con il teatro alle 21.15 presso la Tenda (Viale Monte Kosica angolo Viale Monza) con “Suture”, quattro corti teatrali scritti e diretti da Lillo Venezia, a cura di Associazione Rosa Bianca Onlus. Quattro voci che raccontano l’infanzia mettendo a confronto drammi del passato con quelli del presente: nella metafora dello spettacolo il primo corto rappresenta la ferita, i tre corti seguenti le suture che provano ad arginarla.
Màt (http://www.matmodena.it/) è promossa dall’Azienda USL di Modena e organizzata da Arci Modena, la manifestazione è realizzata grazie al contributo – per il sesto anno consecutivo – di Fondazione di Modena, che promuove progetti innovativi capaci di garantire un sostegno più efficace alle persone in condizione di vulnerabilità, e di BPER Banca, che da questa edizione ha scelto di abbracciare il progetto. Màt è sostenuta anche da Coop Alleanza 3.0.
La Settimana della Salute Mentale coinvolge a fianco delle istituzioni pubbliche, le associazioni di volontariato, la cooperazione sociale e i gruppi informali di cittadini attivi: la manifestazione è gratuita e aperta a tutti.
[1] Dati della ricerca “Domande Scomode sull’adolescenza” realizzata da Skuola.net e diffusa nei giorni scorsi