Si è tenuto oggi a Cersaie il convegno dal titolo “Piastrelle sostenibili? Adesso c’è una norma ISO” nel quale è stata presentata la norma ISO 17889-1:2021, Ceramic tiling systems — Sustainability for ceramic tiles and installation materials – Part 1: Specification for ceramic tiles, il primo standard mondiale per definire le piastrelle di ceramica sostenibili, pubblicato dalla International Organization of Standardization a giugno scorso. Relatori dell’incontro sono stati Andrea Contri di Confindustria Ceramica, Maria Chiara Bignozzi, professore dell’Università di Bologna nel settore Scienza e Tecnologia dei Materiali e direttore del Centro Ceramico e Marco Mari, presidente GBC Italia.
Andrea Contri ha evidenziato come lo standard sia costituito da 38 indicatori suddivisi tra gli ambiti ambientali, sociali ed economici e presenti una struttura multi-rating che permette di valorizzare il livello di performance raggiunto dai prodotti. L’ISO 17889-1 è il primo standard di prodotto sulla sostenibilità a livello mondiale per il settore delle costruzioni e si pone quale riferimento per valorizzare prodotti di eccellenza, come lo sono le produzioni delle aziende ceramiche italiane, che da sempre si contraddistinguono per investimenti e ricerca nel contenimento delle emissioni e ottimizzazioni dei processi produttivi. Questo standard è anche in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dall’ONU nell’ambito della Agenda 2030, in particolare il numero 12 su consumo e produzione responsabili. È previsto lo sviluppo di una seconda parte della norma ISO 17889, che si applicherà specificamente ai materiali per la posa delle piastrelle come adesivi, fughe e membrane.
Nel suo intervento, Maria Chiara Bignozzi ha illustrato l’applicazione della norma ISO 17889-1 utilizzando i dati medi del settore delle piastrelle di ceramica. I risultati evidenziano una situazione di eccellenza per il comparto, in quanto tutti i requisiti obbligatori (15) sono soddisfatti e si ottiene un punteggio nell’intervallo 124-125, ben superiore al punteggio soglia di 117,5. Utilizzando per il calcolo anche dati che tengono conto delle specificità di singole aziende, si arriva a punteggi ancora maggiori pari a 126-128. La simulazione è stata fatta prevalentemente con i dati pubblicati nel Rapporto Integrato, documento che riporta, dal 2010, i fattori di impatto e prestazioni ambientali delle industrie produttrici di piastrelle ed è basato sulle comunicazioni dei dati ambientali che le aziende inviano annualmente mediante i Report AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Questa attività, portata avanti da Confindustria Ceramica grazie all’accordo siglato con la Regione Emilia-Romagna e al supporto tecnico del Centro Ceramico, è un ulteriore strumento che esprime l’attenzione del settore all’ambiente e ai temi della sostenibilità.
Marco Mari ha spiegato come il settore dell’edilizia sostenibile ponga l’attenzione sulle caratteristiche ambientali di materiali, prodotti e sistemi all’interno dei propri protocolli di rating. Al contempo, molte sono le caratteristiche e le certificazioni che possono venire richieste ai prodotti per contribuire ai rating di sostenibilità degli edifici. In tale ambito è particolarmente interessante quanto proposto dalla ISO 17889-1, poiché definisce metriche standardizzate di valutazione del livello di sostenibilità delle piastrelle di ceramica e, nella sua parte seconda (in fase di definizione) dei materiali di posa. Il presidente Mari ha quindi accolto con molto piacere la richiesta di Confindustria Ceramica, socio fondatore del Green Building Council Italia, ad aprire un tavolo per identificare la possibilità di valorizzare l’uso di prodotti ceramici conformi alle specifiche della ISO 17889-1 nelle certificazioni di edilizia sostenibile.