Sono stati completati i lavori di sostituzione della graticcia, il sistema che consente la movimentazione delle scene e dell’illuminazione del palcoscenico, al teatro comunale Pavarotti–Freni di Modena.
L’intervento, per un importo complessivo di 700 mila euro, è stato effettuato dal raggruppamento temporaneo d’impresa Marchi impianti – Candini restauri e ha riguardato anche la sostituzione degli impianti di riscaldamento e di ricambio d’aria, che consentiranno una maggiore omogeneità di temperatura tra i diversi ambienti della sala del teatro. Ulteriori interventi di natura altamente specialistica, come l’installazione di un nuovo sistema per lo spostamento delle scenografie e delle luci, sono stati realizzati da una realtà di nicchia specializzata in campo teatrale, vista la natura estremamente particolare delle realizzazioni.
Le nuove necessità legate all’allestimento degli spettacoli, che non prevedono più l’utilizzo di scene in tessuto ma spesso in materiali compositi piuttosto pesanti, richiedono una struttura in grado di sopportare un carico di 600 chilogrammi al metro quadrato. Attraverso la sostituzione della graticcia questo ora sarà possibile: i lavori hanno riguardato infatti la sostituzione dei travetti presenti al di sotto della graticcia con travi in lamellare, in grado di sopportare carichi superiori, e delle stagge in abete. Non sono invece stati oggetto di intervento i puntoni originari né gli elementi che rientrano nel sistema storico della torre scenica.
Con i lavori, il sistema delle americane, le strutture a traliccio metallico su cui scorrono i motori elettrici che azionano l’impianto luci, è ora svincolato dalle capriate storiche della copertura cui precedentemente erano fissate con rischio di sovraccarico: in particolare, è stato realizzato un sistema di capriate metalliche e carriponte (profili in cui scorrono elementi per la movimentazione di scena) collegato direttamente ai muri perimetrali dell’edificio.
Il teatro comunale, che quest’anno compie 180 anni, fu realizzato a partire dal 1838 dall’architetto Francesco Vandelli, già autore di opere come il Foro Boario e la chiesa di San Giovanni del Cantone, cui il duca Francesco IV assegnò l’incarico. I lavori furono completati in quattro anni e, nell’ottobre del 1841, venne inaugurato il teatro, composto secondo la tradizione italiana con platea ellittica, quattro ordini di palchi e un loggione, palcoscenico con area scenica dotata di graticcia con tavole di legno parallele al boccascena, interni riccamente decorati e un palco d’onore centrale sormontato dall’aquila estense rivestita in foglia d’oro. Negli anni ’30 la quarta fila di palchi fu modificata e trasformata in galleria aperta e, dopo il passaggio della gestione diretta al Comune di Modena a partire dagli anni ’70, nel 1984 presero il via lavori di restauro, con il ripristino di parte delle modifiche intervenute nel tempo. Un ulteriore restauro venne eseguito a partire dal 1994.