L’Università di Bologna è tra i migliori 100 atenei al mondo per la capacità di favorire occupazione e successo professionale dei propri laureati. Lo certifica la nuova edizione del QS Graduate Employability Rankings, classifica realizzata nell’ambito del prestigioso QS World University Rankings per misurare i risultati in termini di occupabilità ottenuti dagli atenei di tutto il mondo.
L’Alma Mater si classifica alla posizione numero 97 a livello mondiale su un totale di 550 atenei inseriti nel ranking, in aumento rispetto ai 499 del 2020. Tra le università dell’Unione Europea, l’Università di Bologna è al 13esimo posto, mentre è seconda in Italia, dietro al Politecnico di Milano.
Tra i cinque indicatori che compongono la classifica, spicca in particolare il 14esimo posto al mondo (in salita di 4 posizioni rispetto all’edizione 2020) nella voce Partnerships with Employers, che misura le collaborazioni con il sistema delle imprese: un risultato ottenuto soprattutto grazie alle tante attività di ricerca congiunte e all’ampia offerta di tirocini in azienda. Piazzamenti nella top 200 mondiale arrivano anche per gli indicatori Employer Reputation, che misura la soddisfazione delle imprese rispetto alla preparazione dei neolaureati assunti, e Alumni Outcomes, che valuta il successo professionale dei neolaureati.
“Garantire l’occupazione e il successo professionale dei laureati è un nostro impegno fondamentale e per questo è motivo di grande soddisfazione vedere l’Alma Mater tra i primi 100 atenei al mondo e tra i primi 15 nell’Unione Europea”, commenta il rettore Francesco Ubertini. “È un risultato che nasce dall’intenso lavoro fatto in questi anni su quattro fronti cruciali: innovazione della didattica, nuovi corsi per lo sviluppo delle competenze trasversali, potenziamento della dimensione internazionale dell’Ateneo e rafforzamento continuo dei rapporti con le istituzioni pubbliche e private del territorio”.